Sempre più escursionisti impreparati: il bilancio 2024 del Soccorso Alpino Veneto

Aumentano gli interventi del Soccorso Alpino Veneto nel 2024, con escursionisti spesso impreparati e influenzati dai social media.
© CNSAS Veneto

Il 2024 ha visto un aumento delle richieste di intervento per il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto, con 1225 persone soccorse in 1081 operazioni. Questo è quanto emerso dalla presentazione del rapporto annuale sulle attività svolte.

Gli interventi di carattere sanitario hanno rappresentato la maggior parte delle operazioni (1056), mentre 25 sono stati legati alla Protezione Civile. Le principali cause di soccorso rimangono la mancata preparazione fisica e psicologica, la perdita dell'orientamento e l'incapacità di affrontare la montagna in sicurezza, fattori che hanno costituito il 30% delle richieste d'aiuto, in aumento rispetto al 29,3% del 2023. Le cadute e le scivolate hanno rappresentato il 33,7% degli interventi, mentre i malori hanno raggiunto l'11,8%.

L'escursionismo resta l'attività più coinvolta nei soccorsi (55,7%), seguito dallo sci in pista (7,4%) e dalle ferrate (5,5%). In aumento anche gli incidenti legati al parapendio (2,3%). Parallelamente, le operazioni di ricerca hanno registrato un incremento del 10,1%, con 73 persone soccorse. Il numero dei decessi in montagna nel 2024 è salito a 61, segnando un +3,4% rispetto all'anno precedente.

 

Il ruolo dei social media e il pericolo delle cordate improvvisate

Il presidente del Soccorso Alpino Veneto, Giuseppe Zandegiacomo Sampogna, ha sottolineato l'importanza della prevenzione e della formazione per evitare incidenti. "Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento dei soccorsi per escursionisti illesi, spesso impreparati e fuorviati da informazioni errate sui social media. Questi strumenti minimizzano i rischi e promuovono la frequentazione di luoghi pericolosi senza adeguata preparazione".

Tra i fenomeni più preoccupanti vi è la creazione di cordate alpinistiche tra sconosciuti tramite internet, una pratica che mina la sicurezza in montagna. "La fiducia e la conoscenza reciproca tra i membri di una cordata sono fondamentali. La montagna non è un luogo per esperimenti improvvisati" ha ammonito Sampogna.

Dello stesso avviso Roberto Morandi, delegato della XI Zona Prealpi Venete, che ha ribadito l'importanza di diffondere una cultura della montagna basata su preparazione e consapevolezza, anziché sulle suggestioni offerte dai social.

 

La formazione dei volontari e l'appello ai giovani

Michele Titton, delegato della II Zona Dolomiti Bellunesi, ha evidenziato le difficoltà degli interventi nelle Dolomiti, dove è necessario un elevato livello tecnico e una conoscenza approfondita del territorio. "Serve un ricambio generazionale: invitiamo i giovani alpinisti ad avvicinarsi al Soccorso Alpino per mettere a disposizione le loro competenze".

Cristiano Zoppello, delegato della VI Zona Speleologica Veneto, ha illustrato le complessità degli interventi in grotta, caratterizzati da ambienti ostili e operazioni di lunga durata. Ha ricordato due interventi significativi del 2024: il recupero di uno speleologo infortunato nella grotta Pisatela e il soccorso nella grotta Bueno Fonteno, che ha visto impegnati oltre cento tecnici provenienti da tutta Italia.