Dal
riscaldamento globale alle politiche pubbliche a sostegno dell’impiantisca dello sci anche a quote ormai
incompatibili con la presenza della neve. Dalla
transizione ecologica, con particolare riferimento al forte impulso che si sta dando alle energie rinnovabili (ad esempio eolico e solare), ai
fondi del Pnrr con programmi molto importanti di infrastrutturazione anche delle aree montane. Dalle
politiche agricole all'applicazione della
Strategia Nazionale Forestale, fino ad arrivare allo
sfruttamento intensivo delle aree montane di pregio ambientale, anche soggette a vincolo, nelle quali si promuovono forme di utilizzo invasivo del territorio.
Si discuterà di questi temi
sabato 1 ottobre a Bologna, in occasione del
Congresso nazionale della Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai (Cctam), intitolato
“Il ruolo dell'Operatore Tam per la montagna di domani”. L'appuntamento, al quale parteciperanno il Presidente generale
Antonio Montani, il Delegato della Presidenza generale all'ambiente
Mario Vaccarella e il presidente della Cctam
Raffaele Marini, è fissato al Centro sociale Montanari (via del Saliceto, 3/21) dalle 10 alle 17.
«L'attività di tutela dell'ambiente montano che ci contraddistingue è un processo che nasce dalla sua frequentazione, attraverso l’attività alpinistica, escursionistica e speleologica, al quale consegue il desiderio e la volontà di tutelarlo», afferma il Presidente generale Antonio Montani. «Appuntamenti come il Congresso di Bologna sono occasioni ideali per un serio confronto e uno scambio di buone pratiche tra chi, sul territorio, è chiamato a veicolare in prima persona la conoscenza e la consapevolezza della ricchezza ambientale delle nostre Terre alte, della loro fragilità e della necessità non più prorogabile di una loro preservazione».
Cosa può fare il Titolato Tam
Per il presidente della Cctam
Raffaele Marini, le tematiche citate in apertura sono
«un parziale elenco di problemi di cui già oggi siamo a conoscenza, ma che ci interrogheranno sempre di più nell’immediato futuro. Cosa può e cosa deve fare il titolato Tam nelle sue attività per contribuire alla costruzione di prese di posizione ragionate e coerenti da parte del Cai? A questa domanda saremo tutti chiamati a dare il nostro contributo a Bologna. Nello specifico tutti coloro che a vario titolo hanno responsabilità all’interno del mondo Tam e più in generale nelle attività delle proprie Sezioni, nei Gruppi regionali di riferimento e nelle Intersezionali».
«Questi appuntamenti diventano dei luoghi dove lo scambio e l’arricchimento su questi temi ambientali attualissimi sono fondamentali», afferma il Delegato all'ambiente Mario Vaccarella. «Le esperienze diverse e la formazione dei vari operatori sono una ricchezza per il nostro Sodalizio, e la possibilità di metterle a confronto e al servizio di tutti, in particolare della società in cui viviamo, diventa un punto di forza per il Club alpino italiano e per il ruolo che lo Statuto e la stessa legge dello Stato gli affida».
Per facilitare il dibattito, la Cctam ha inviato agli Operatori Tam una scheda con la richiesta di rispondere in modo chiaro e sintetico alle due domande: “
Cosa si dovrebbe fare?” e "
Cosa non si dovrebbe fare?”.
In cammino sui Monti della Laga © Cai
Il programma della giornata
Le risposte saranno discusse in mattinata, dopo i saluti e la relazione introduttiva del presidente Cctam Marini.
Dopo la pausa pranzo, il programma prevede la presentazione del volume
La montagna del Latte e le altre di
Giampiero Lupatelli, che dialogherà con Marini.
Chiuderanno i lavori la presentazione delle candidature per il rinnovo della Cctam e la condivisione del documento conclusivo.