Ci avevano già provato nel 2020, ma erano fermati dal labirinto dei crepacci a meno di una giornata di cammino dalla loro meta. Due anni e una pandemia dopo, i Ragni
Luca Schiera e
Paolo Marazzi domani prenderanno di nuovo il volo verso la
Patagonia, per tentare di raggiungere la montagna dei loro sogni.
Si tratta di una vetta che non ha nome e neppure compare sulle mappe geografice della zona. I due alpinisti l’hanno “scoperta” osservando le immagini satellitari, grazie all’ombra scura che la sua parete proietta sulla superficie del
Campo de Hielo Norte.
Una strategia differente per l'avvicinamento
Nel loro primo tentativo, compiuto assieme all’amico
Giacomo Mauri, dopo aver percorso 90 chilometri sul ghiacciaio, Schiera e Marazzi erano arrivati in vista della montagna e della sua splendida parete rocciosa, alta forse
800 metri e sormontata da un grande “fungo” di ghiaccio, senza però riuscire a trovare una via d’accesso fino alla base.
Ora i due scalatori si apprestano ora ad un nuovo tentativo, seguendo però una strategia differente per l’avvicinamento, nel corso del quale utilizzeranno delle
slitte da loro trainate grazie sfruttando il wing foil, un particolare tipo di vela che può essere usata sulla neve.
Luca Schiera (sx) e Paolo Marazzi (dx)
Insieme sulle vette da oltre un decennio
Paolo Marazzi (31 anni) e Luca Schiera (30) scalano insieme da più di un decennio. In totale sono stati
12 volte in Patagonia e questo sarà il loro quarto viaggio insieme.
Nel 2017 hanno salito il
Cerro Mariposa nella valle di Rio Turbio, una parete di 1000 metri in fondo ad una valle completamente isolata e nel 2019 hanno effettuato la prima salita assoluta del
Cerro Mangiafuoco, un’altra cima inviolata nel mezzo del Campo de Hielo Norte.
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Della Bordella, De Zaiacomo e Bacci sul Cerro Torre
Nel frattempo anche un altro drappello di Ragni ha dato il via ad una nuova trasferta patagonica.
Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e David Bacci sono, infatti, partiti nei giorni scorsi, diretti ad un obiettivo alpinistico estremamente ambizioso. La cordata punta a realizzare la salita i
n stile alpino della gigantesca
parete Est del Cerro Torre, impresa che, sino ad oggi, nessuno è mai stato in grado di portare a compimento.
Anche in questo caso si tratta di un “vecchio” progetto, a cui Della Bordella si era dedicato già negli anni scorsi, assieme ai compagni Matteo Bernasconi e Matteo Pasquetto, poi tragicamente scomparsi in montagna. Il nuovo team proverà di compiere la salita seguendo, come nei tentativi precedenti, la linea logica ed evidente indicata dal magnifico
“Diedro degli inglesi”, che delimita il bordo destro della parete Este del Torre.