Il rifugio Quintino Sella al Monviso © archivio rifugio Quintino Sella
Il rifugio Quintino Sella (2640 metri) è una delle strutture storiche del Club Alpino Italiano, dedicato alla memoria del suo fondatore, organizzatore della prima salita al Monviso. Ristrutturato più volte nel corso della sua storia ultracentenaria, ancora oggi è un importante snodo per gli alpinisti che puntano alla vetta della montagna o per gli escursionisti che insistono sull'area ai piedi del Re di Pietra.
La storia
Il rifugio Quintino Sella viene costruito tra il 1904 e il 1905, inaugurato il 23 luglio 1905. Più in basso esiste già una sorta di capanna, nei pressi della cosiddetta fontana di Sacripante. All'epoca, il Quintino Sella al Lago Grande di Viso può ospitare già 80 persone all'interno della sua solida struttura in muratura. L'ala sud viene costruita nel 1927 e incrementa la capienza, che raggiunge gli oltre 140 posti attuali con la seconda grande ristrutturazione – la realizzazione dell'ala nord- tra il 1975 e il 1981. L’ultimo intervento impegna il CAI tra il 1998 e il 2001, con un importante ampliamento e la ristrutturazione igienico-sanitaria. La cappella dedicata alla memoria dei caduti sul Monviso viene costruita nel 1956.
L'inaugurazione della struttura nel 1905 © archivio Rifugio Quintino Sella
La gestione
Alessandro Tranchero gestisce il rifugio ufficialmente da una decina di anni – insieme a sua moglie Silvia Balocco- ma la famiglia in realtà è al Quintino Sella da mezzo secolo. “Sono del 1971 e la prima stagione che ricordo risale a quando avevo quattro anni. La gestione che proponiamo è sicuramente nel segno della tradizione, anche se i tempi sono ovviamente cambiati. Il Quintino Sella è sempre stato un riferimento per il territorio, non credo che ci sia un abitante del Piemonte che non sappia di cosa stiamo parlando, ma l'utilizzo è molto cambiato. La platea è molto aumentata e se quando ero bambino il 90% erano alpinisti e il resto escursionisti, ora gli alpinisti saranno il 30%”.
Lo staff al lavoro con Alessandro © archivio Rifugio Quintino Sella
Anche il servizio quindi è cambiato “ma senza snaturarsi. Già a partire da come comunichiamo la nostra ospitalità, noi facciamo capire che qui la priorità sono le persone e non il soldo e che quindi, visto che si tratta di un rifugio, per stare bene tutti bisogna capire che qui si condividono le risorse. Energia, acqua, spazio, tempo: tutto va gestito tenendo presente che le risorse sono limitate e ce ne deve essere a sufficienza per tutti. Non si può pretendere l'utilizzo esclusivo di una camera, a tavola mangerai sempre con qualcun altro che non conosci. Per quanto riguarda il mangiare, da noi si mangia con una attenzione al cibo sano: c'è il piatto tradizionale, ma vogliamo cucinare in un modo che sia di sostegno alle attività di chi va in montagna, senza eccedere con piatti pesanti”.
L'apertura del Quintino Sella è limitata al periodo estivo. “Non potremmo fare altrimenti qui: per prima cosa la struttura è grande e difficile da riscaldare, in secondo luogo è in una zona che d'inverno è molto soggetta alle condizioni meteo. Ci sarebbe il rischio di avere gente senza la giusta esperienza che gravita intorno al rifugio, sarebbe più la preoccupazione per possibili problemi che i vantaggi derivanti dal garantire il presidio”.
Gli itinerari
Numerosissimi sono i percorsi alpinistici per e sul Monviso, sarebbe impossibile darne qui una sintesi soddisfacente. Da sottolineare che anche la normale alla vetta non va assolutamente sottovalutata: la salita è data PD-, ma la quota, la qualità della roccia e le condizioni ambientali richiedono dimestichezza con la pratica alpinistica.
Per quanto riguarda l'escursionismo, ci limitiamo a elencare alcune proposte, tra quelle indicate anche sul sito stesso della struttura. Già arrivare al Quintino Sella può essere considerato un primo approccio al trekking, con una camminata di due ore e mezza da Pian del Re (segnavia V13, 600 metri di dislivello circa). Per chi ha più benzina in corpo si può proseguire eventualmente fino alla cima del Viso Mozzo (3019 metri), con un'altra ora e mezza di cammino su sentiero segnato. Diversi anche gli itinerari ad anello nella zona, anche su più giorni. Uno su tutti quello che parte da Pian del Re, passa per il Sella e prosegue per il passo di San Chiaffredo e il Bosco dell’Alevé, al Rifugio Vallanta (possibilità di pernottamento, 7h30'). Il rientro a Pian del Re può avvenire il giorno seguente dal passo delle Traversette, eventualmente con variante al rifugio Giacoletti. Anche in questo caso si tratta di una lunga camminata di sette ore.