Domenica 26 settembre 2021,
Villavallelonga ha avuto l’onore di ospitare
130 amanti della montagna
, soci Cai, e non
, provenienti da diverse Regioni italiane che, con entusiasmo, hanno preso parte all’evento
“RAM, Rifugi aperti del Mediterraneo”, avviato da
Marcello Borrone, componente della Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine e sostenuto dal Club Alpino Italiano Abruzzo, che ha la finalità di valorizzare la funzione del rifugio nell’Appennino come presidio culturale.
Il racconto della giornata
La toponomastica di
Villavallelonga è carica di una varietà di significati. Alcune denominazioni sono legate alla storia, all’azione delle acque, alla superstizione, ai nomi di persona o di Santi, altre, invece, hanno un riferimento alla flora locale e alla presenza della fauna come, ad esempio, il Coppo dell’Orso, che dà il suo nome al Rifugio, situato a 1870 metri, il quale è stato l’assoluto protagonista dell’evento.
«L’accoglienza gioviale e fraterna da parte del CAI, Sezione Vallelonga Coppo dell’Orso, gestore del Rifugio Coppo dell’Orso, che ha curato con impegno e dedizione l’evento in ogni minimo dettaglio e dimostrandosi, come sempre, speciali “padroni di casa”, è stata il preludio di quella che è stata un’esperienza da rivivere», racconta
Francesca Ricci, Socia Sezione Cai Vallelonga Coppo Dell’Orso.
«Ben presto si è cominciati a salire e ad un certo punto del sentiero Q9, ripristinato eccellentemente e risegnato accuratamente nei giorni precedenti dai soci del CAI Vallelonga – Coppo dell’Orso, si è potuta ammirare la valle sottostante e le montagne circostanti. La Piana d’Angro in fondo, appariva piccolissima».
Gli escursionisti, oltre a godere del panorama mozzafiato e ad assaporare i baci dei raggi di sole settembrini, caldi, morbidi e pieni di nostalgia, hanno ascoltato gli interventi di Eleonora Saggioro, Presidente dell’Associazione dei Rifugisti dell’Appennino (AGRA) e gestore del Rifugio Vincenzo Sebastiani al Velino, intervistata da Paolo Castignani, su cosa significa essere rifugista nell’Appennino
«Quella di RAM 2021 è stata un’occasione di convivialità, condivisione e di confronto sul patrimonio ambientalistico naturale abruzzese del quale andare fieri», spiega ancora Ricci.