Quando il sentiero è online

Tra Wikipedia e il Club alpino italiano, un patto di amicizia messo in piedi per valorizzare i dati cartografici relativi all’intero patrimonio sentieristico nazionale
Anche nel 2021, il Club alpino italiano e Wikimedia Italia hanno stipulato una convenzione con l’obiettivo di migliorare la modalità di fruizione dei dati geografici dell’ambiente montano. «Si tratta di un patto di amicizia messo in piedi per valorizzare i dati cartografici relativi all’intero patrimonio sentieristico nazionale. Un patrimonio che non appartiene solo alle terre alte, ma all’intero sistema Paese», spiega Alessio Piccioli, coordinatore della SOSEC (Struttura Operativa Sentieri e Cartografia).

60mila chilometri di percorsi, online

Il Club alpino italiano si è impegnato a condividere i propri percorsi e le mappe all’interno di OpenStreetMap. Così, un gruppo di lavoro congiunto ha realizzato un documento contenente le linee guida per l’inserimento dei percorsi. «Nel giro di tre anni, abbiamo già inserito 60mila chilometri di percorsi. Confidiamo che entro la fine dell’anno riusciremo a completare la stragrande maggioranza della rete escursionistica italiana», spiega ancora Piccioli. infatti, l’obiettivo è quello di realizzare il primo catasto nazionale dei sentieri. «Insomma, una copertura nazionale dei percorsi di tutte le regioni. L’assegnazione di un codice univoco al dato cartografico è di notevole importanza: in modo da renderlo condivisibile ed esportabile», continua.
Un estratto del Sentiero Italia Cai su OpenStreetMap © Sentiero Italia CAI

La fotografia del cambiamento

I dati cartografici vengono inseriti dagli stessi soci che «hanno un ruolo di primo piano» perché conoscono il territorio e permettono di fotografare l’informazione. «Trattandosi di sentieri, nel tempo si possono modificare e cambiare» puntualizza Piccioli, «allo stesso tempo, più persone condividono l’informazione e più si allargano le dimensioni del database». La condivisione di informazioni può essere fonte di dubbi, soprattutto per quanto riguarda il rischio che un dato venga alterato o modificato dagli utenti. «In realtà, una volta inserita, l’informazione viene congelata è può essere modificata solo dagli utenti autorizzati. Allo stesso tempo il sistema di validazione è nelle nostre mani. Quindi è difficile che possa essere alterato», spiega ancora Piccioli. Per quanto riguarda la formazione di coloro che si devono occupare della validazione, «abbiamo pensato alla messa in piedi di una serie di corsi: uno al mese, con l’obiettivo di formare i soci Cai al lavoro di raccolta e catalogazione dei dati», dice Piccioli. «L’obiettivo principale è quello di garantire la riuscita del progetto del catasto nazionale dei sentieri. Si tratta di un circolo virtuoso, e le persone che collaborano alla creazione del database saranno anche quelle che ne fruiranno. Insomma, vogliamo creare una comunità fondata sulla condivisione delle informazioni».