Keep Clean and Run. Pulisci e corri. Non è per l’anglofilia imperante che il nome è in inglese, ma perché rientra nella campagna lanciata nel 2014 dall’Unione Europea,
Let’s clean up Europe, un insieme di eventi di pulizia dai rifiuti abbandonati, che si svolgono in contemporanea nel nostro continente.
Roberto Cavallo, eco-maratoneta impegnato anche per mestiere in attività ambientali, la declina alla sua maniera, correndo su lunghe distanze. In questo 2021, per la 7a edizione in 7 tappe, ha scelto la
Linea Gotica: 417 km con 37.000 metri di dislivello lungo il confine-baluardo innalzato dai tedeschi nel 1944 sugli Appennini, dal Tirreno all’Adriatico, per difendersi dalle forze alleate che risalivano l’Italia da sud. Luoghi simbolici, di liberazione e di pace, e anche di triste memoria come Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto.
Un gesto ecologico e rivoluzionario
Keep Clean and Run for Peace: lo sport può non essere fine a sé stesso e impegnarsi in un gesto ben più che ecologico, rivoluzionario. Come nel 2017, quando l’azione si svolse sui terreni confiscati alle mafie. Quest’anno la corsa è partita il
23 aprile dal mare, nei pressi di
Forte dei Marmi, e al mare si conclude oggi, 29 aprile, con l’arrivo a
Rimini:
«Perché è il mare l’approdo di tutti i nostri rifiuti», ha spiegato in conferenza stampa Roberto Cavallo.
Rimini è tra l’altro la città della fiera Ecomondo, e Roberto vi arriva proprio nei giorni in cui si svolge uno degli appuntamenti della Digital Green Week.
Primo giorno sulla spiaggia di Montignoso (MS) © Stefano Jeantet
34 Comuni attraversati correndo e pulendo
Nel mezzo,
34 Comuni, 32 dei quali hanno appoggiato l’iniziativa e ben 18 si sono attivati nella pulizia. Tra i paesi attraversati ce n’è uno di particolare significato per il Cai, ed è
Maresca, dove il 14 maggio 1950 venne approvato il sistema di segnatura dei sentieri che tutti conosciamo: i numeri in campo bianco con strisce rosse laterali. L’evento è ricordato dalle lettere giganti della parola
“segnavia” che costellano il luogo.
Quest’anno, il Keep Clean and Run for Peace ha il sostegno del ministero della Transizione Ecologica.
«È importante anche in vista del prossimo incontro del G20 presieduto dall’Italia» spiega Cavallo,
«perché porteremo i risultati raccolti dai “nasi elettronici” con cui monitoriamo la qualità dell’aria».
Sulla neve appenninica © Stefano Jeantet
Aria più pulita nei tratti meno battuti
Due edizioni fa vennero campionate le microplastiche nelle acque del Po e i risultati non furono incoraggianti. L’aria come si profila? – chiediamo al corridore, acciuffato al telefono dopo la quarta tappa.
«Appena ci troviamo su una strada con le auto i valori delle polveri sottili schizzano in alto, così come gli ossidi di azoto, questi anche in campagna. Invece abbiamo trovato strade e sentieri più puliti. Sicuramente perché meno battuti, ma anche per l’esperienza di questo anno che ci ha sollecitati a prenderci cura dei luoghi».
L’ultima battuta è sul momento più emozionante di quest’avventura, almeno finora:
«Incontrare di nuovo i ragazzi delle scuole, anche se con tutte le precauzioni. Vedere qualcuno che fa fatica per compiere un’azione rivolta al bene comune è un messaggio di cui i giovani hanno bisogno».