«Camminare è salute, stare con gli altri è salute, condividere esperienze in luoghi prossimali è salute, ascoltarsi e parlarsi anche se a distanza (per progettare il domani o imparare storie) è salute. Ci si sente molto meglio dopo aver percorso un sentiero, anche quando inizia a pochi metri da casa, o è sul nostro Appennino. Ci si sente molto meglio perché nei luoghi che fanno da cornice, luoghi semplici e belli, si respira aria buona, i polmoni si aprono, il passo e il battito cardiaco vanno in accordo, e i pensieri diventano nuvole leggere. Inoltre, si crea sempre una intesa con chi è lì con te, e insieme a te sente il profumo dell’aria, lo scricchiolio delle foglie, il canto della garzetta, il fischio della marmotta, il fruscio dei rami, lo sciabordio dell’acqua, il gracchiare della rana bue, il sapore dell’erbazzone, la voce stupita di un kid e la risata dell’ultimo della fila. Perché tutto questa possa accadere basta poco: sensi allerta e mente rilassata».
Iniziative per tutti, in sicurezza e nel rispetto delle norme
Questo modo di camminare e la condivisione di idee, come spiega
Marina Davolio, hanno fatto parte delle le linee guida adottate dal
Cai Novellara nel 2020 per la cura al Covid-19.
«Una cura che ha agito sul corpo per fare bene alla mente: più psicologica che fisica o sia l’una che l’altra, a seconda delle necessità».
La Sottosezione non ha mollato, dunque, organizzando iniziative per tutti, sempre in sicurezza e nel rispetto dei Dpcm.
«Abbiamo imparato tante cose nuove e utili – continua Marina - come la valenza della prossimità, la varietà del territorio e la ricchezza delle persone. Soprattutto quest’ultima».
La Davolio ripercorre quindi quest'ultimo anno, riportando le iniziative organizzate.
Prima del lockdown
All’inizio ci si è divertito parecchio sulla neve, con ciaspole scarponi e slittini, accompagnando persone
sul Monte Pasubio, in Alta Pusteria, Passo Giove, Val di Funes e Val Monzoni e infine, prima del lockdown, sul
Latemar. La Sottosezione ha dato anche il via alla settima edizione della rassegna
"Tra le vette il cielo" incontrando lo scrittore
Paolo Paci al Teatro di Novellara e l’alpinista
Patrick Gabarrou al Teatro di Guastalla.
Il blocco e la ripartenza
Ma il 9 marzo si blocca tutto, senza capire bene il perché... per poi... riprendere quota organizzando
incontri a distanza con alpinisti, scrittori, esperti di Appennino e sentieri. E con l’estate, quando in un certo senso il mondo ha ripreso a girare (con mascherine, gel, distanziamento, numeri contingentati adottati a regola d’arte) il Cai Novellara è tornato sulle
Alpi per intraprendere importanti ferrate e belle salite in Brenta, Val Malenco, Cima d’Asta, Monviso, Gran Paradiso, Civetta e Alta Badia.
La riscoperta dell'Appennino
Ha ri-guardato con attenzione a diversi luoghi dell’
Appennino organizzando uscite al mulino di Chichino, nel torrente Dolo, sul Monte Cusna, al Passo Pradarena, Cento Laghi, Casina, Marola, Monte Prado, Camporaghena, Cà del Vento, fin giù a Castelluccio per poi tornare al Bivacco Zambonini e al Rifugio Battisti nel giorno del loro compleanno, due candeline per il primo, cinquanta per il secondo. Ha proposto camminate su
sentieri prossimali e urbani, come quella dal paese alla campagna, con andata e ritorno, in occasione della iniziativa benefica OttobreRosa e quella novembrina nelle Valli. Ed è andato anche a Bologna, perché Bologna è una donna emiliana, di zigomo forte, capace d’amore.
I Cai kids guadano un torrente © Cai Novellara
Pulizia dei sentieri, nuovi progetti e Cai kids
Poi ha pulito il mondo insieme a Legambiente, ha pulito sentieri insieme ai suoi manutentori, ha partecipato alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare, ha accompagnato ragazzi del Grest parrocchiale all’Oasi Celestina, al Rifugio Sgabo, a Po. Ha parlato del 608 al pubblico presente in Biblioteca in occasione della presentazione di un libro dedicato alle Valli. Insomma, non si è fermato prendendo a esempio i
kids del Family Cai che con la loro energia e voglia di giocare hanno contagiato praticamente tutti. È stato bellissimo vederli scivolare sulla neve, dormire in tenda insieme a ghiri e serpenti, magiare fette di prosciutto alla Flintstones, passeggiare nel bosco di casa e inventare favole animate a partire da foglie secche, bucce di mela, noccioli, legnetti e pigne.