Prima libera di Joviejo per Matias Korten, sull'Aguja Pollone

L'alpinista argentino ha effettuato la prima salita in libera della via aperta nel 1998 dagli austriaci Erich e Stefan Gatt sulla guglia patagonica
In cima all'Aguja Pollone © Patagonia Vertical

L’argentino Matias Korten ha completato una nuova salita patagonica in libera, a poche settimane dall'apertura di Eternal Flute (220 metri, 7a+) su El Mochito. La nuova performance è stata realizzata su Joviejo, che per difficoltà e sviluppo ha grosso modo gli stessi connotati della via aperta di recente (350 metri, 7a max). Joviejo è stata tracciata nel 1998 dagli austriaci Erich e Stefan Gatt sull'Aguja Pollone (2331 metri), una guglia di granito che fa parte del Cerro Pollone. La via più famosa della cima è La Granja, aperta nel 1997 da Nicolas Benedetti, Ramiro Calvo, Juan Canale e Flavio Renzacci, su cui Joviejo si va a innestare nella parte finale. Nella sua salita, Korten era insieme al francese Pierrick Giffard.

Si tratta dell’unica via aperta finora sul versante nord dell’Aguja Pollone, dal momento che La Granja segue lo spigolo. La linea segue una serie di fessure al centro della parete. Quasi trent'anni fa, Erich e suo figlio Stefan scalarono la via valutando difficoltà massime di 6b e A3. Korten era già stato su Joviejo insieme a Facu Saubidet e Jose Bonacalza, liberando e scalando i primi tiri, ma rimandando ad un altro momento la libera dell’intera via.
Un paio di settimane fa l'argentino è tornato sulla guglia con la guida Pierrick Giffard, che nel suo curriculum conta salite di rilievo come l’apertura nel 2021 di Brothers in Arms (ED, 1.600 m, VI, M5+, WI5) sulla parete nord del Cholatse (6.440 m), nell’Himalaya nepalese, effettuata insieme ad Anouk Félix-Faure, Pauline Champon, Pierrick Fine e Stéphane Benoist.

L'elegante spigolo dell'Aguja Pollone © Patagonia Vertical

La cordata è riuscita a portare a termine l’opera e a salire in libera l’intera linea, su una roccia di qualità variabile e con un'arrampicata descritta come verticale, per un sistema di fessure. Il tiro chiave è il sesto, dove i due alpinisti hanno affrontato difficoltà fino al grado 7a. Il resto della via rimane tra il 6a+ e il 6c+. Nel complesso, secondo Korten la via richiede un doppio set di Camalot fino al n. 3 (fino a tre n. 3 per il sesto tiro), più un abbondante set di quelli piccoli.