Una bella notizia per tutti gli appassionati di escursionismo della Lombardia, e non solo: dal prossimo autunno si potrà di nuovo tornare sulle tre storiche vie ferrate delle montagne lecchesi, ovvero la
Gamma 1 al Pizzo d’Erna, la Gamma 2 al Dente del Resegone e la
ferrata degli Alpini del Corno Medale.
Itinerari tra i più apprezzati delle Prealpi
I tre itinerari, attrezzati fin dai primissimi anni ’80, sono fra i più apprezzati delle Prealpi, meta ogni anno di migliaia di frequentatori per la spettacolarità dei percorsi, che si snodano spesso su
pareti calcaree di grande verticalità ed esposizione, nonché per i magnifici
scorci panoramici, affacciati sul lago e sulla pianura.
Attorno alla metà del 2019 le associazioni di montagna che si occupano della manutenzione delle tre ferrate si erano viste costrette, loro malgrado, a
interdirne la frequentazione, a causa dell’inadeguatezza rispetto agli standard oggi previsti. Le nuove norme richiedevano, infatti, la realizzazione di
interventi ingenti e onerosi, ormai non più prorogabili, come la sostituzione dei materiali considerati obsoleti e l’installazione di nuove linee di sicurezza indipendenti dai sistemi di progressione.
Il tracciato della ferrata Gamma 1 © Archivio Gruppo Gamma Lecco
L'impegno per la riapertura
Dopo questa drastica decisione l’impegno per una riapertura si è subito messo in moto. I primi a farsi promotori del progetto di riqualificazione sono stati i soci del
Gruppo Gamma, uno dei più prestigiosi sodalizi alpinistici lecchesi.
«Abbiamo lavorato fin dall’autunno del 2019 con un’impegnativa opera di sensibilizzazione, volta a far comprendere come queste storiche vie rappresentino una risorsa straordinaria per l’economia turistica del territorio», commenta Riccardo Milano, il neoeletto presidente dei Gamma.
L’appello delle associazioni ha trovato riscontro presso gli enti locali, portando alla nascita di una cordata con l’obiettivo di trovare le risorse necessarie alla riapertura. Si è così arrivati all’approvazione di un protocollo che vede coinvolti la
Regione Lombardia, il
Comune di Lecco, la
Fondazione Comunitaria Lecchese e lo stesso
Gruppo Gamma.
Grazie a questa collaborazione sono stati stanziati i
300mila euro necessari per lo svolgimento dei lavori, che si dovrebbero concludere nel prossimo mese di
ottobre.
Risorse per promozione, segnaletica e pannelli con le norme comportamentali
Il progetto prevede anche risorse dedicate alla realizzazione di strumenti per la
promozione sul web e cartacea, al rifacimento della
cartellonistica che conduce all’imbocco delle vie, dei
pannelli descrittivi con le norme comportamentali e di una
segnaletica integrata con la rete escursionistica della Lombardia.
Carlo Mauri e Walter Bonatti sulla ferrata Gamma 1al Pizzo d'Erna
Il legame con i protagonisti della tradizione alpinistica lecchese
Le ferrate rappresentano per tutto il mondo della montagna lecchese un importante legame simbolico con le vicende e i protagonisti di una grande tradizione alpinistica. Fu, infatti, il celebre scalatore ed esploratore
Carlo Mauri a suggerire al neonato Gruppo Gamma di legare il proprio nome alla montagna simbolo della città: il
Resegone. Nacque così la ferrata
Gamma 1 che si sviluppa lungo l’imponente sperone roccioso del
Pizzo d’Erna, inaugurata alla vigilia del Natale del 1978 con una spettacolare fiaccolata. Poi fu la volta della
Gamma 2, aperta nel 1982 e una delle vie più tecniche e spettacolari delle Alpi, che sale fino al
Dente del Resegone. Infine, la ferrata del
Gruppo Alpini del Medale, che sale a poca distanza dalla storica via aperta da Riccardo Cassin e Mario Dell’Oro nel 1931 sulla grande parete che incombe sopra la città.
Il tracciato della ferrata Gamma 2
Apprezzamento da parte del Cai Lecco
Il valore del progetto di riqualificazione viene sottolineato anche da
Alberto Pirovano, Presidente della Sezione di Lecco del Cai:
«È un’iniziativa importante, che restituisce al territorio un grande patrimonio turistico e culturale, del quale i nostri stessi soci sono fra i primi fruitori. Non essendo fra i gestori delle tre ferrate, il Cai di Lecco non è stato direttamente coinvolto nel progetto, ma sicuramente la metodologia di lavoro e la collaborazione che si è venuta a creare rappresentano un punto di riferimento anche per il nostro sodalizio, che ha in carico la manutenzione di altri storici itinerari attrezzati».