Il
Parco Nazionale del Pollino, dopo l'allarme lanciato da diverse associazioni, tra cui il
Cai Calabria e il Cai Basilicata, ha fatto dietrofront. Sulla vetta del
Dolcedorme sarà rimosso il pannello solare destinato all'alimentazione delle telecamere di sorveglianza contro gli incendi dolosi.
La vicenda ha avuto origine dalla decisione dell'Ente Parco, sacrosanta e assolutamente condivisibile, di realizzare il sistema di videosorveglianza sopracitato per tutelare l’area del Dolcedorme che declina verso Castrovillari. In particolare
Italus, l’albero più antico d’Europa, e la faggeta vetusta del
Pollinello, recentemente riconosciuta come patrimonio Unesco.
«Purtroppo una delle posizioni scelte per il posizionamento di tali sistemi coincideva esattamente con la vetta del Dolcedorme. Stiamo parlando della cima più elevata del massiccio del Pollino, oltreché dell'Appennino meridionale, una montagna caratterizzata da una grandiosa e ripida parete, la più imponente dell'Italia meridionale», spiega la Presidente del Cai Calabria Mariarosaria D’Atri.
Il Dolcedorme prima dei lavori © Mimmo Ippolito
L'allarme lanciato da un escursionista
È stato un escursionista del Cai Castrovillari,
Mimmo Ippolito, il primo a segnalare i lavori in corso.
«Il 21 ottobre stavo facendo un'escursione su una cima vicina e ho notato un elicottero che scaricava materiale sul Dolcedorme», racconta. «All'inizio pensavo che si trattasse di un soccorso, poi, informandomi meglio, ho saputo che stavano posizionando i pannelli solari. Il giorno successivo sono andato a vedere di persona, c'erano gli operai al lavoro. Ho dunque scattato delle foto che ho poi mandato sia all'Ente Parco che alle associazioni. Queste ultime si sono subito attivate per chiedere spiegazioni».
Ippolito spiega che la cima del Dolcedorme è famosa per essere stata sempre vergine.
«Non c'è mai stato nulla là sopra, neanche una croce. Anche il libro di vetta è posizionato tra le pietre. Questa installazione invece è di dimensioni molto rilevanti, si vede da gran parte del versante orientale, fino al fondovalle. L'intento di questa operazione è certamente lodevole, ma ci sono altri mille modi per raggiungerlo».
Il pannello solare con il materiale per i lavori © Mimmo Ippolito
L'impianto sarà dismesso
L'altro giorno si è dunque svolta una riunione alla quale hanno preso parte, oltre ai funzionari del Parco e alla ditta aggiudicataria dei lavori, i referenti del
Cai calabrese (in rappresentanza anche del
Cai lucano), dell’
Associazione Guide Ufficiali del Parco, del
Gruppo Speleo di Morano e del
Soccorso alpino calabrese.
«Ci siamo espressi unanimemente contro il posizionamento sulla vetta del Dolcedorme di un manufatto di quel genere, a maggior ragione se delle dimensioni riportate dalle immagini circolate», afferma la Presidente del Cai Calabria. «Pertanto, in ragione della particolare valenza paesaggistica del sito, è stato chiesto e ottenuto che l’impianto di avvistamento e telerilevamento venga immediatamente dismesso e che sia effettuato il ripristino dello stato dei luoghi, onde restituire al Dolcedorme la meritata sacralità e la inviolabilità della vetta».
Tavolo permanente per la sostenibilità dei futuri interventi
Le associazioni hanno inoltre chiesto la concreta attivazione di un
tavolo di concertazione permanente «che anticipi e risolva nel migliore dei modi le necessità di prevenzione e intervento in materia di frequentazione sostenibile, messa in sicurezza e tutela del territorio», conclude la D'Atri.
«Si ringrazia il Parco del Pollino e il suo Presidente Domenico Pappaterra per aver accolto con sensibilità le istanze delle associazioni».