Piolets d'Or: premiate le salite a Jirishanca, Pumari Chhish East e Jugal Spire

Le cordate canadesi Berg-Roberts, britanniche Miller-Ramsden e francesi Ogier-Saucède-Sullivan sono state considerate le più meritevoli. Menzione speciale a un team femminile internazionale per la prima salita della parete est del Northern Sun Spire.

La giuria dei Piolets d'Or ha assegnato i premi 2023 per le più significative ascensioni dell'anno scorso. Erano ben 9 le cordate o gli alpinisti italiani in corsa, ma nessuno di loro ha ottenuto un riconoscimento. I vincitori sono: i canadesi Alik Berg e Quentin Roberts (Jirishanca); i britannici Tim Miller e Paul Ramsden (Jugal Spire); i francesi Ogier, Saucède e Sullivan (Pumari Chhish East). È stata inoltre assegnata una menzione speciale al team femminile internazionale per la prima salita della parete est Northern Sun Spire.


Jirishanca

Lo Jirishanca è una delle cime più alte della cordillera Huayhuash e non ha un percorso facile per la cima. È stato uno degli ultimi Seimila peruviani a essere scalato. I canadesi Alik Berg e Quentin Roberts hanno tracciato la via Reino Hongo (1.000 m, M7 AI5+ 90°) lungo lo sperone sud-sud-est, che sale per una una cresta contorta con enormi funghi di neve e ghiaccio prima di incontrare il calcare verticale con ancora ghiaccio.
Berg e Roberts sono saliti in puro stile alpino, portando zaini su un terreno sostenuto, tecnico e intatto. A causa delle forti nevicate sullo sperone di roccia poco prima di partire, e del tempo non abbastanza buono i due hanno preso la decisione di salire circa cinque passi sullo sperone inferiore e poi prendere la sezione più ripida sul fianco sud. Qui, hanno scalato un terreno ripido di misto per riconquistare lo sperone, sotto la contorta cresta di neve e ghiaccio a forma di schiena di drago. Il secondo giorno hanno attaccato la cresta e hanno superato il punto cruciale il terzo giorno. Berg e Roberts sono quindi scesi sulla via americana per la parete sud-orientale inferiore con un ultimo bivacco.

La giuria ha ritenuto che questa fosse una linea ispiratrice, diretta alla vetta, e uno stile di arrampicata nello spirito di avventura che i Piolets d’Or desiderano promuovere.

 

La via Reino Hongo © Quentin Roberts


Pumari Chhish East

Dal 2007 il Pumari Chhish East, la cima più bassa e probabilmente più difficile del gruppo, a nord del Ghiacciaio Hispar, aveva visto già cinque tentativi dal versante sud. I francesi Christophe Ogier, Victor Saucède e Jérôme Sullivan hanno optato per il centro-sinistra dei quattro grandi pilastri di roccia per disegnare la loro The Crystal Ship (1.600 m, 6b A2 M7). Sulla stessa linea tre canadesi avevano fatto un tentativo nel 2009, superando il campo di neve iniziale prima di ritirarsi.
I tre scalatori francesi hanno scelto di partire presto, facendo l’avvicinamento a maggio, con l'obiettivo di tentare la parete a giugno. E anche se le nevicate non hanno dato tregua, il team al campo base non si è arreso e si è acclimatato sulla vicina Rasool Sar (5.980 m). La cordata ha poi ricevuto una previsione per una buona finestra meteorologica di sette giorni che ha dato il via alle operazioni. 
I francesi hanno attaccato di notte: i primi tre bivacchi sono stati difficili, esposti e scomodi, il quarto giorno hanno affrontato pareti di roccia verticali con difficoltà di grado 6b a 6.600 m di quota, sino a giungere a una spalla relativamente spaziosa. Il giorno dopo, attraverso il fungo sommitale sono arrivati in cima già alle 10 del mattino. La discesa si è svolta in corda doppia lungo il percorso, raggiungendo il campo di neve all'imbrunire e il campo base intorno a mezzanotte.

La giuria ha ritenuto che questa fosse una linea elegante, che ha forzato una parete su uno dei grandi problemi irrisolti del Pakistan. La pendenza e il livello di difficoltà sostenuto hanno reso la salita piuttosto sicura alle scariche. La salita ha evidenziato uno sforzo collettivo importante, mostrando un grande spirito di squadra, in linea con la Carta dei Piolets d’Or.

 

The Crystal Ship © Victor Saucède


Jugal Spire

Il Jugal Himal presenta le alte montagne più vicine a Kathmandu, ma è raramente visitato. La prima salita dello Jugal Spire (6.563m), lungo la via The Phantom Line (1.300m, ED) sulla parete nord, è valso il premio ai britannici Tim Miller e Paul Ramsden. 
I due hanno individuato dopo un’attenta ispezione una ripida linea di ghiaccio che tagliava diagonalmente la parete dal vertice inferiore destro. A circa un terzo dello sviluppo il ghiaccio lasciava spazio alla roccia. I due hanno raggiunto questa sezione dopo un giorno di scalata con tratti di arrampicata mista non protetta e delicata. Nascosti all'ispezione iniziale, hanno trovato invece una serie di camini nascosti e sono stati ingaggiati in un’intensa arrampicata. Non sono mancate le difficoltà: la notte successiva le valanghe hanno strappato la tenda e i due sono stati costretti a bivaccare in piedi. In altri due giorni hanno raggiunto la cima.

 

The Phantom Line © Paul ramsden


Northern Sun Spire

Una menzione speciale è andata al team femminile di vela e arrampicata partito il 20 giugno da La Rochelle in Francia sullo yacht Northabout, per arrivare a tracciare la via Sedna (780 m di arrampicata, 7b+ A1), sulla parete orientale della Northern Sun Spire (1.527 m), Renland, Groenlandia orientale. La skipper Marta Guemes (Spagna) e l’equipaggio formato da Caroline Dehais, Alix Jaekkel (entrambe francesi) e Maria Sol Massera (Argentina), oltre agli scalatori Capucine Cotteaux (Francia), Caro North (Svizzera) e Nadia Royo (Spagna) e la fotografa Ramona Waldner (Austria) hanno trascorso sei settimane a combattere con il maltempo e il ghiaccio prima di raggiungere finalmente la costa del Renland. A causa di questi ritardi, hanno avuto solo dieci giorni per scalare prima di dovere salpare di nuovo.
Cotteaux, North e Royo hanno trascorso due giorni scalando terreni ripidi e difficili, fissando 300 metri di corda. Con un giorno e mezzo prima di una tempesta di neve prevista, le tre hanno messo le corde, hanno trascorso la notte in portaledges e la mattina seguente, dopo altri sei tiri di 6a-6b più facili, hanno raggiunto la cresta sud superiore. Poi, visto il maltempo imminente, hanno deciso di ridiscendere. Sotto la pioggia, sono ridiscese al campo base. Dopo altre quattro settimane di navigazione, e un viaggio totale di 4.000 miglia nautiche, sono tornate in Francia.

La spedizione è stata menzionata, oltre che per l'iniziativa completamente al femminile, per il basso impatto ambientale.

 

Sedna © Ramona Waldner