Piemonte: le banche abbandonano le montagne

Dopo la proteste di ieri a Bobbio Pellice la Regione Piemonte ha indetto un tavolo di lavoro per contrastare la desertificazione bancaria nelle aree montane.
La protesta a Bobbio Pellice

Si è tenuta ieri, 7 ottobre, una protesta da parte dei cittadini di Bobbio Pellice, in Valle Pellice, contro la chiusura dell’unico sportello bancario presente in paese, la cui dismissione era prevista per il prossimo 10 ottobre. Non si tratta dell’unico caso. Sono infatti almeno altri due gli sportelli che dovrebbero chiudere nei comuni montani dell’area del Monviso entro la fine dell’anno: quelli di Paesana e Sanfront, entrambi in Valle Po. 

“La stragrande maggioranza dei comuni montani piemontesi non ha più uno sportello bancario”. A dirlo è Roberto Colombero, presidente UNCEM Piemonte. Secondo i dati il 13,8 percento della popolazione piemontese vive in un territorio dove non ci sono più sportelli. Con la perdita del bancomat i piccoli comuni si trovano a perdere un altro sevizio fondamentale per mantenere la popolazione in quota e il paese vivo. 

“Se le banche se ne vanno e nel tuo comune non c’è linea internet come ti colleghi all’home banking?” si domanda il presidente nazionale UNCEM, Marco Bussone. “In troppe aree di questo Paese i telefoni non prendono e non si riesce ad accedere continuativamente a Internet ad alta velocità. Una questione di divario digitale che diventa divario sociale ed economico”.

 

Lo sportello di Bobbio Pellice non verrà chiuso

Immediata la risposta dell’istituto di credito gestore dello sportello di Bobbio Pellice che, dopo il movimento di protesta, ha deciso di non sopprimere il bancomat. “Qualcosa abbiamo ottenuto, il bancomat è un servizio importante per il nostro Comune e per l'alta valle” il commento del sindaco del paese, Mauro Vignola. “Sono soddisfatto per la partecipazione di questa mattina e per lo sforzo che hanno fatto tutti i politici, sostenendoci. Sono state raccolte oltre 400 firme, l'impegno da parte di tutti è stato utilissimo; è certo, però, che la battaglia non finisce qui”.

 

La Regione Piemonte convoca un tavolo di lavoro

Una situazione, questa dell’abbandono delle montagne da parte della banche, che non è passata inosservata in Regione Piemonte. L’assessore regionale alla Montagna, Marco Gallo, ha convocato, per mercoledì 9 ottobre, un tavolo di lavoro con l’Associazione Bancaria Italiana Piemonte e l’UNCEM. Obiettivo: invertire la desertificazione bancaria

“Ho inteso convocare con urgenza questo tavolo perché il primo obiettivo è proteggere la montagna commenta l’assessore Gallo. “Considero indispensabile per qualsiasi progetto di sviluppo delle terre alte non arretrare sui servizi esistenti. È una battaglia di civiltà: se chiude una banca o anche solo uno sportello bancomat come è avvenuto in diverse vallate cade una delle prerogative essenziali a presidio della vita in montagna. Inutile immaginare di migliorare la qualità della vita nelle aree più marginali se poi gli abitanti sono costretti a spostarsi in un altro paese per un banale prelievo di contanti”.