Sentieri di storia e suggestioni religiose sui tratturi del Molise

Anche se il Molise è una delle regioni più piccole d’Italia può vantare circa 700 chilometri di sentieri, dei quali 180, dedicati al Sentiero Italia CAI
Camminare in Molise significa intraprendere un percorso fatto di salite e discese lungo antichi tratturi, boschi e dirupi. Il Sentiero Italia CAI e la rete sentieristica regionale sono stati protagonisti della puntata di “Sentieri - La Strada Giusta”, con Lino Zani, Margherita Granbassi e Giulia Capocchi, con la partecipazione di Gian Luca Gasca. La puntata è andata in onda sabato 22 aprile alle 14 su Raiuno e Rai Italia. Tra i protagonisti della puntata i luoghi attraversati dal Sentiero Italia CAI, ma anche i soci del Sodalizio. Tra questi, Carmela Vaccaro, che rappresenta il Cai nella Giunta e nel consiglio direttivo di Federparchi, il past president del Cai Molise Nino Ciampitti e l’attuale presidente Claudio Struzzolino. «Anche se il Molise è una delle regioni più piccole d’Italia può vantare circa 700 chilometri di sentieri, dei quali 180, dedicati al Sentiero Italia CAI. Questi tracciati sono curati dai nostri soci volontari», spiega il Presidente del gruppo regionale Claudio Struzzolino. «Gran parte di questi sentieri si sovrappongono ai tratturi. Autostrade d’erba che consentivano alle greggi e agli armenti di svernare  verso il tavoliere della Puglia. Lungo questi percorsi si trovano icone, chiese rupestri, fontanili, abbeveratoi, masserie e taverne», continua Struzzolino.
Il ponte tibetano a Roccamandolfi

Tra SICAI e rete sentieristica 

Il Sentiero Italia CAI nella regione è lungo circa 180 chilometri. 11 tappe che sono il risultato dell’unione tra la “Tratta Appenninica” (Lago del Matese-Campitello San Pietro Avellana) e "a Bretella della Transumanza" (da Campitello a Ponte dei 13 archi). Da località Tufara ci si inerpica su aree boscate di grande pregio naturalistico, per poi attraversare importanti siti archeologici come Altilia o il castello di Roccamandolfi, con il suo ponte tibetano. Tutta la rete sentieristica molisana abbraccia il tracciato del SICAI. I sentieri attraversano il settore orientale dell'area del Matese settentrionale per 234 chilometri e il settore occidentale per 137 chilometri. Infine, si sale ad alta quota sui monti del Sannio, l’Alto Molise e l'area delle Mainarde, al confine tra Lazio e Molise. In totale, compreso il SICAI, si tratta di circa 700 chilometri di rete sentieristica. Le sezioni di Campobasso e Isernia, attive in regione, si sono impegnate nell’individuazione dei tracciati e della rete sentieristica. Un'attività standardizzata dal DGR n. 185/2017 che evidenzia i criteri per la realizzazione e la numerazione dei sentieri e la pianificazione della rete sentieristica su scala regionale.

Bellezze sul Sentiero Italia CAI

Percorrendo la tappa che da San Marco arriva fino ad Altilia, i camminatori arriveranno nell’area archeologica di Saepinum, dove si possono osservare i resti della civiltà sannita e romana. Localizzato nel comune di Sapino, il sito era uno dei centri economici e culturali più importanti del popolo Sannio. Quest’ultima è posizionata sul regio tratturo Pescasseroli-Candela. Infatti, la collocazione geografica del sito è posizionata in un’area di importanza economica e geografica. La piana di Boiano è al centro di un nodo stradale che collegava il Sannio Pentro, con il territorio dei Peligni a nord e l’Irpinia a sud. Se invece si percorre il tratto che parte da Campitello Matese si arriva al borgo di Roccamandolfi. Dopo aver percorso il ponte tibetano ci si trova di fronte le antiche vestigia del castello di origine longobarda. Nel 1220 l'imperatore Federico II ordinò l'abbattimento di tutte le fortezze che potevano rappresentare un pericolo per il potere imperiale. La Rocca Maginulfi (antico nome del castello) venne distrutta dal conte di Acerra, Tommaso I d'Aquino, per volere del re. Roccamandolfi è anche luogo di brigantaggio, Infatti, Roccamandolfi è famosa per essere stata, tra i molisani, la patria di molti uomini dediti al brigantaggio postunitario. Dal borgo di Roccamandolfi si arriva al santuario della madonna addolorata di Castelpetroso. Progettata in stile neogotico, la costruzione è iniziata nel 1889 e la consacrazione è avvenuta il 21 settembre del 1975. Il santuario è stato costruito nel luogo in  cui i credenti venerano l’apparizione della madonna a due pastorelle.