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Dopo aver letto l’articolo intitolato “L'hotel più alto d'Europa è in Italia: «Per raggiungerlo ci vogliono 5 ore di trekking. È solo per coraggiosi»", pubblicato ieri su Leggo.It e a firma di Cecilia Legardi, non possiamo che chiederci se l’autrice sia stata aiutata da un inesperto software di intelligenza artificiale o ahinoi! se si tratti di un caso di IU, ovvero ignoranza umana (intesa unicamente come scarsa conoscenza della materia). Nell’uno e nell'altro, stiamo parlando di cattiva informazione, che potrebbe trarre in inganno persone non preparate, rischiando di esporle a rischi.
Nell'articolo c’è un passaggio che dimostra una certa superficialità, se non una seria mancanza, appunto, di conoscenza: “Per godere del soggiorno a 4 mila 500 chilometri d'altitudine, è consigliato trascorrere prima una notte in un albergo a quota più bassa, così da abituarsi alle temperature rigide”. Se cosi fosse gli ospiti potrebbero fruire di una fantastica vista immersi nell’esosfera e si troverebbero nello strato più esterno dell'atmosfera terrestre.
Non vogliamo però essere troppo petulanti. Abbiamo comunque scritto alla redazione di Leggo.It, facendo notare la questione, perché tutti possono commettere un errore e ripararlo. Redazione che ci ha risposto e ha provveduto a modificare l'articolo sulla base delle nostre indicazioni.