Pell e Oss: il cuore operaio dell’alpinismo italiano

La straordinaria storia dei Pell e Oss, il gruppo operaio che ha segnato l’alpinismo lombardo e italiano.
Josve Aiazzi e Andra Oggioni © Wikimedia Commons

I Pell e Oss, espressione dialettale che significa “Pelle e Ossa”, sono uno dei gruppi che hanno fatto la storia dell’alpinismo lombardo di matrice operaia.

Nascono ufficialmente il 30 aprile 1946 all'interno della sezione monzese dell'Unione Operaia Escursionisti Italiani. I fondatori, Romolo e Piero Berti, Florio Casati, Achille Lazzaroni, Carlo Brioschi, Pino Pennati, Felice Mosi, Pino Oggioni, Franco Cereda e Luigi Fedeli, creano un sodalizio che presto attirerà altri giovani talentuosi come Walter Bonatti, Andrea Oggioni e Josve Aiazzi, destinati a lasciare un segno indelebile nella storia dell'alpinismo.

 

Dalle Grigne alle Alla Patagonia

Negli anni del dopoguerra, questi scalatori si distinguono per la loro dedizione assoluta. Ogni domenica si ritrovano sui vagoni del cosiddetto "treno degli alpinisti" che parte alle cinque del mattino dalla Stazione Centrale di Milano in direzione di Lecco. Da lì, si dirigono verso le guglie e le creste della Grignetta, del Resegone e dei Corni di Canzo, le “palestre” dell'alpinismo lombardo, ma non occorre molto tempo prima che l’energia del gruppo e il talento dei suoi membri permettono ai Pell e Oss di ampliare il loro orizzonte al di là del gruppo delle Grigne.

Andrea Oggioni e Walter Bonatti nel 1954 © Wikimedia Commons

Presto approdano alle Dolomiti, al Monte Bianco e alle altre grandi montagne delle Alpi. Le imprese si susseguono e portano il nome dei Pell e Oss tra le cronache alpinistiche più prestigiose. Nel 1949 Bonatti, Oggioni, Aiazzi e Giulio Viganò realizzano una delle prime ripetizioni della via Oppio-Colnaghi al Croz dell’Altissimo, un impegnativo VI grado. Nello stesso anno Oggioni, Aiazzi e Alini compiono la prima ripetizione italiana della via Cassin sulla parete nordest del Badile. Poco dopo Bonatti, Oggioni, Emilio Villa e Mario Bianchi scalano la via Ratti-Vitali sull'ovest dell'Auguille Noir de Peterey e lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses.

Queste salite segnano l'inizio di una stagione straordinaria per Bonatti e Oggioni, protagonisti di carriere leggendarie, mentre i Pell e Oss si affermano come uno dei gruppi più influenti dell’alpinismo italiano. Fino agli anni Settanta, il sodalizio monzese rimane ai vertici della scena nazionale, con nuove cordate come quella composta da Vasco Taldo e Nando Nusdeo, autori di capolavori come la via classica sulla parete sudest del Picco Luigi Amedeo nel gruppo del Masino.

Le spedizioni extraeuropee realizzate dal gruppo portano il vessillo dei Pell e Oss a sventolare anche sulle vette patagoniche delle Torri del Paine, testimonianza di un entusiasmo e di una passione senza confini.