Patagonia: nuova via sul Cerro Escudo per Vicente Urzua e Felipe Marín

Millacahuin supera quattordici nuovi tiri sulla parete nord di una delle cime del gruppo delle Torri del Paine, con difficoltà fino a 5.11
Foto di vetta per la cordata cilena © V. Urzua e F. Marín

Pochi giorni fa avevamo riportato la notizia dell'apertura di Erresistenziara kondenatuak, sulla Torre Nord del Paine, da parte di di Ibon Mendia e Tasio Martín. Segue di poco la notizia di questa nuova via - tracciata sul Cerro Escudo (2.439 metri), una montagna che si trova più o meno di fronte alle tre cime più iconiche del gruppo- da parte di una cordata cilena. Le condizioni meteorologiche nell'area in questo periodo devono essere piuttosto favorevoli, perché le aperture sul gruppo si sono susseguite numerose: alle due sopra elencate, va infatti aggiunta anche Alborada su La Máscara, di Seba Pelletti e Hernán Rodríguez.

La Fortaleza a sinistra e la est del Cerro Escudo a destra © D. Turner

Il Cerro Escudo è diventato celebre a livello internazionale nel 2008, quando il californiano Dave Turner riuscì ad aprire Taste the Paine (1.200 m, A4+, VII) sul suo versante est, dopo una lotta solitaria durata ben 34 giorni. Anche il versante settentrionale è però caratterizzato da notevoli difficoltà di accesso, poiché si trova in uno degli angoli più remoti del massiccio. Nel corso degli anni sono stati comunque tracciati alcuni itinerari anche su quel versante. Il pilastro nord est (5.10 A2) venne salito per la prima volta nel 1992 da Gore-Perkins per la via chiamata Las aventuras de Don Quijote, l'anno successivo il britannico Andy Parkin aprì un'altra linea diretta alla sottovetta, più a destra, con Rolf Thausing. Nel 1999 la cordata Bauman-Lewis lasciò incompleto un tentativo sul pilastro nord e realizzò invece la salita fino alla cima per il percorso più semplice (5.10 A0), chiamando la via Bukowski.

In apertura sulla Millacahuin © V. Urzua e F. Marín

Vicente Urzua e Felipe Marín hanno disegnato una via che attacca più a destra delle salite di inizio anni '90, ma che si ricongiunge prima alla variante del '93 e poi alla Las aventuras de Don Quijote. 14 i tiri aperti, con difficoltà leggermente superiori a quelle dei predecessori. Si sono poi calati alla base proprio per il primo percorso aperto. Il nome che hanno dato alla via, Millacahuin, ha un significato speciale: rende omaggio a Johan Millacahuin, un giovane scalatore di Puerto Natales, come Urzua e Marìn, morto in una caduta durante la scalata della Torre Nord del Paine nel 2020.