Il Parco Nazionale del Vesuvio è stato premiato con la Carta Europea del Turismo Sostenibile. "Speriamo quindi che tale premio sia un segno di fiducia, dato dalla Europarc Federation, ad un ente parco che si trova ad affrontare problematiche vecchie e nuove"
Il Parco Nazionale del Vesuvio è stato premiato con
la Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle aree protette. Si tratta di un riconoscimento internazionale attribuito da Europarc,
a quegli enti in grado di realizzare una gestione oculata del territorio in ambito turistico.
«Un riconoscimento che apre ad ulteriori piani di rilancio per le attività turistiche», scrive l’ente parco.
«I premi sono importanti quando diventano uno sprone per migliorare ciò che si è intrapreso, e pertanto, accogliamo con questo spirito la notizia dell’attribuzione al Parco nazionale del Vesuvio dello “Award of European Charter for Sustainable Tourism in Protect Areas”. Lo facciamo perché conosciamo la complessità del Vesuviano, un prezioso e delicato scrigno di biodiversità incastonato in una delle più popolate aree d’Europa e su cui incombono problematiche ataviche legate all’intensa antropizzazione di quel territorio», afferma Ciro Teodonno, presidente della Commissione regionale tutela ambiente montano del Cai Campania. «Speriamo quindi che tale premio sia un segno di fiducia, dato dalla Europarc Federation, ad un ente parco che si trova ad affrontare problematiche vecchie e nuove e di non poco conto, non ultime quelle delle discariche e quelle legate al disastroso incendio del luglio 2017», continua Teodonno.
Problemi e suggerimenti
Per quanto riguarda
il tema della promozione turistica, Teodonno si sofferma su alcune problematiche e condivide alcuni suggerimenti all'ente. In primo luogo, la mancanza di una biglietteria fisica. L’accesso al Gran Cono ne è sprovvisto, creando non pochi problemi a chi vi arriva senza biglietto, al momento acquistabile solo on-line. Privando in tal modo una buona fetta di popolazione della fruizione di un bene paesaggistico così importante ed emblematico. Inoltre, a Quota Mille mancano i bagni pubblici. Infine, da ottobre, i tornelli non sono più funzionanti.
«Auspichiamo in un’ottica basata sul confronto costante con gli operatori, una maggiore condivisione delle scelte strategiche con l’apertura dell’ente verso tutti gli altri portatori di interesse presenti sul territorio, tra cui il CAI, le associazioni delle guide turistiche e quelle vulcanologiche, parti fondamentali, rimaste fuori dal Forum del Turismo sostenibile organizzato dall’Ente Parco», spiega ancora Teodonno.
Allo stesso tempo
,«auspichiamo anche un maggiore bilanciamento tra sviluppo e tutela, là dove quest’ultima è parte imprescindibile per l’essenza stessa di un’area protetta», continua. In una recente relazione redatta dallo stesso Teodonno, si evidenziava come nel parco fossero non pochi i problemi relativi alla preservazione dell'ambiente, con la presenza di diverse discariche nel Parco, il rischio incendi a causa di una gestione del patrimonio boschivo non sufficiente. Senza dimenticare il dissesto idrogeologico, che interessa i versanti del Monte Somma e il versante sud orientale del Vesuvio.