Il corpo è stato recuperato dall'elisoccorso Pelikan 3 © Soccorso alpino SoldaPotrebbe esserci la scarsa visibilità dovuta alla nebbia che domenica mattina (12 maggio 2024) avvolgeva l'Ortles, all'origine della tragedia costata la vita a uno scialpinista di 26 anni, Tom Arent Van de Plassche. Il ragazzo aveva raggiunto la vetta (che con i suoi 3.905 metri di quota è la più alta del Trentino-Alto Adige) insieme a un amico, e insieme stavano scendendo lungo il Canalone Minnigerode, sul versante sud. Erano circa le 9 del mattino quando è precipitato per 500 metri. Un volo che non gli ha lasciato scampo.
La nebbia era talmente fitta che, ad accorgersi dell'accaduto, non è stato il compagno d'escursione, bensì un altro gruppo di scialpinisti che ha visto l'incidente. Sul posto sono arrivati i soccorritori a bordo dell'elisoccorso Pelikan 3, i tecnici del Soccorso alpino e la Guardia di finanza. Che però non hanno potuto fare altro che recuperare la salma, e accompagnare l'amico della vittima a valle. Olandese d'origine, ma trentino d'adozione, il ventiseienne lavorava in Alto Adige. Appassionato di montagna, era anche un “amico e sostenitore” del quotidiano online L'AltraMontagna che, per ricordarlo, ha osservato un giorno di silenzio (oggi, 13 maggio 2024). “Con lui - si legge in un post su Instagram -, con la sua gentilezza, se ne va anche una parte importante di L’AltraMontagna. Se ne va anche una parte di noi, che l’abbiamo conosciuto e a cui ci eravamo affezionati. In un mondo della divulgazione che sembra non potersi arrestare mai, abbiamo deciso di fermarci per ricordarlo e stare vicini alla compagna, dedicando loro un giorno di silenzio”. Lo Scarpone aveva dedicato a Tom un articolo nel giugno del 2023.