Il Corno Grande del Gran Sasso dai Prati di Tivo © Gennaro Pirocchi
Francesco De Marchi era un ingegnere militare bolognese al servizio di Margherita d’Austria. Il 19 agosto 1573, De Marchi raggiunse, per la prima volta nella storia, la vetta del Corno Grande del Gran Sasso, in Abruzzo. L’impresa di De Marchi è stata realizzata insieme a Diomede di L'Aquila, Cesare Schifinato di Milano e i tre “cacciatori di camosci” di Assergi, arruolati come guide, Francesco Di Domenico, Simone e Giovanpietro Di Giulio.
In occasione del 450esimo anniversario delll'impresa (di cui abbiamo pubblicato un articolo qui) la sezione Cai de L’Aquila ha reso omaggio con una cerimonia celebrativa: il presidente della sezione Vincenzo Brancadoro ha lasciato sulla vetta occidentale la prima copia del libro che ricorda il celebre alpinista. Insieme al libro, Brancadoro ha lasciato anche una lettera. Di seguito il testo:
«Il 19 agosto 1573 Francesco De Marchi, 69 anni ingegnere militare bolognese al servizio di Margherita d'Austria, insieme a Diomede di L'Aquila, Cesare Schifinato di Milano e i tre “cacciatori di camocce” di Assergi, arruolati come guide, Francesco Di Domenico, Simone e Giovanpietro Di Giulio, raggiunge la vetta del “monte che è detto Corno”. Il giorno successivo Francesco De Marchi esplora Grotta a Male ad Assergi, fino a raggiungere in fondo il laghetto, oggi a lui dedicato. Il Club Alpino Italiano rende omaggio al primo alpinista-speleologo e alle prime guide della storia dell'alpinismo. Gran Sasso d'Italia, Vetta Occidentale di Corno Grande, 19 agosto 2023, la sezione dell'Aquila Club Alpino Italiano».
Un esploratore del suo tempo
Nato a Bologna nel 1504, De Marchi può essere considerato un precursore dell’alpinismo e della speleologia moderna. Animato da una forte curiosità scientifica di stampo rinascimentale, l’uomo è ricordato sia per le sue innovazioni nel campo dell’ingegneria miltiare che per le sue avventure. Nel 1535, con l’ausilio di uno scafandro rudimentale, si rese celebre per l’immersione nel lago vulcanico di Nemi, sui Colli Albani. Il 20 agosto 1573, una volta disceso dalla vetta del Gran Sasso, De Marchi si rese protagonista dell’esplorazione della Grotta a Male, nei dintorni di Assergi. Si tratta della prima esplorazione speleologica compiuta nel territorio italiano, e molto probabilmente nel mondo.
Sull'impresa è in fase di realizzazione “Monte Corno. Pareva che io fussi in aria”, un film di Luca Cococcetta, con la sceneggiatura di Marco Zaccarelli. Le riprese sono cominciate il 25 e il 26 luglio scorso. Il film sarà realizzato con il sostegno del Club alpino italiano.