18.06.2023 - - - alpinismo arrampicata storia
Catherine Destivelle nasce per caso in Algeria nel 1960, ma la sua vita è verticale. Prestissimo la francese dagli occhi verdi conquista le copertine di Paris-Match perché è bella e scala meglio dei maschi, e siccome ci sono tanti uomini e pochissime donne nella storia dell’alpinismo, lei fa notizia.
Bisogna essere molto speciali per primeggiare in un universo maschio e maschilista, in cui l’unione della cordata si confonde con il gioco virile e si autentica nella spavalda complicità dei ragazzi a caccia di avventure, nelle spesse allusioni a sfondo sessuale, in quella goliardia intrisa di coraggio e incoscienza che è riservata a chi porta i pantaloni lunghi continuando a comportarsi come quando li aveva corti. L’emancipazione femminile risale agli anni Ottanta del Novecento, gli anni della Destivelle, quando le leggi dello sport pervadono anche il mondo della scalata e le donne di punta salgono molto in alto, braccando gli uomini.
Dopo una solida adolescenza alpinistica durante la quale ripete i grandi itinerari delle Alpi occidentali, dopo un entusiasmante intermezzo di arrampicata sportiva (nel 1985 stravince le prime gare di Bardonecchia, diventando la scalatrice più nota al mondo), intorno ai trent’anni Catherine torna sulle dure pareti delle Alpi, come se la sua passione avesse bisogno di orizzonti più vasti.
Con approccio tipicamente sportivo, nell’estate del 1990 scala da sola e in appena cinque ore il pilastro di Bonatti al Petit Dru. Il suo exploit è filmato dall’elicottero. L’anno seguente, emulando le gesta del maestro, ritorna sul Dru e in undici giorni di delicata arrampicata solitaria apre un nuovo itinerario sulla parete ovest. Ormai è pronta per i grandi cimenti invernali e tra il 1992 e il 1993 supera in sicurezza, sempre sola, determinata e testarda, l’Eigerwand di Anderl Heckmair e lo sperone Walker di Riccardo Cassin. Completa il trittico nell’inverno del 1994 con la severa diretta di Bonatti sulla parete nord del Cervino. È protagonista di film e libri di successo e nella seconda vita pubblica libri lei stessa, fondando una casa editrice a Chamonix.
Oggi si occupa delle sue creature di carta con lo stesso slancio con cui arrampicava, senza accontentarsi, anche se ogni tanto guarda il cielo del Monte Bianco e scappa in montagna.
Progetto grafico di betula_stuff a cura di Giulia Masiero e Mattia Carraro