di Luigi Iozzoli, CSC CAI
Il CSC in escursione © Luigi IozzoliÈ stato presentato ed è disponibile per essere scaricato gratuitamente, il secondo numero del Bollettino del Comitato Scientifico Centrale del CAI del 2024. Il Bollettino, come sempre ricco di spunti e di approfondimenti, è una pubblicazione periodica del CSC: “esce” due volte l’anno (in aprile e in ottobre) e raccoglie una serie di articoli scientifici di alto profilo che riguardano ricerche sviluppate in ambito CAI. Il metodo è quello di tutte le pubblicazioni scientifiche: ogni articolo viene revisionato da esperti e scienziati del settore e questo garantisce la qualità della proposta editoriale.
Il CSC del CAI
Il Comitato Scientifico Centrale del CAI non ha mai inteso chiudersi nella “torre d’avorio” della scienza elitaria ma ha sempre fatto di tutto per portare la scienza ai soci del Sodalizio con un’azione continua di divulgazione e l’organizzazione di eventi divulgativi e formativi su tutto il territorio nazionale. Articolato ben oltre i propri sette componenti in una rete di Comitati Scientifici Regionali e di numerosi comitati Scientifici Sezionali svolge tutti compiti propri di un OTCO (formazione dei titolati e coordinamento attività delle strutture periferiche) oltre a coordinare progetti di ricerca propri o in partecipazione con altri enti di ricerca (CNR ed Università).
Oltre questo realizza tutta una serie di pubblicazioni di notevole spessore e utilità: oltre ai bollettini scientifici sono stati editati numerosi “Quaderni del CSC” veri e propri libri di carattere monotematico sui temi utili alla formazione dei titolati (gli operatori naturalistici e culturali) e dei soci delle sezioni. I temi fino ad oggi trattati spaziano dalla Comunicazione alla divulgazione scientifica, dalla geologia, alla botanica, all’archeologia di montagna.
Una scelta precisa del CSC è stata quella di rendere tutta questa messe di materiali disponibili gratuitamente per tutti i soci: i libri e i bollettini sono quindi tutti scaricabili gratuitamente dal sito del CSC.
Bollettino e libri non sono le sole cose che il CSC mette a disposizione dei soci: in un ricco canale youtube sono disponibili registrazioni di lezioni, videoconferenze e le puntate di un vero e proprio programma televisivo realizzato completamente “in house” con interviste a esperti e ricercatori che collaborano col CSC per le ricerche in corso. Il programma si intitola “mezz’ora col CSC” e ogni puntata presenta una carrellata di incontri che permettono di capire quel che si sta facendo in ambito di ricerca del CAI.
Il CSC si sforza non solo di “fare” scienza ma anche di mettere questa scienza a disposizione del corpo sociale, una missione, questa, che affonda le sue radici nell’intuizione originaria all’atto dell’istituzione del CSC nel lontano 1931 quando si immaginò di fare in modo di “mettere la scienza nello zaino dell’alpinista”.
I contenuti del Bollettino del CSC di ottobre 2024
Questo numero si apre con un articolo su un argomento di grande attualità, il ritorno dell’orso bruno sulle nostre montagne, in Trentino per la precisione. L’autore, Alessandro De Guelmi, racconta la vita dell’orso nell’arco dei dodici mesi, coadiuvato dai disegni del noto artista trentino Fabio Vettori. Il secondo contributo scientifico, firmato dalla botanica modenese Giovanna Barbieri, ci informa sulle ricerche sulla biodiversità legate al progetto Rifugi Sentinella del clima e dell’ambiente realizzato dal Comitato Scientifico Centrale insieme al CNR. Come è noto, oltre alla rete di centraline posizionate nei pressi dei rifugi su Alpi e Appennini, il progetto prevede monitoraggi botanici e faunistici. Segue un interessante contributo di Ivan Borroni, veterinario, ONCN, nonché presidente del Comitato scientifico interregionale LPV sulle caratteristiche principali, biotiche e abiotiche, dei diversi ecosistemi delle acque dolci. “Conosciamo lo scalatore delle Alpi” è il titolo dell’articolo successivo: si parla del camoscio alpino. Autore è Luca Pellicioli, bergamasco, componente del Comitato Scientifico Centrale, di cui è anche Vice presidente, ma nella vita veterinario e profondo conoscitore degli ungulati.
Come è noto il Comitato Scientifico Centrale non si occupa solo di studi di botanica, di zoologia o di geologia; il gruppo di lavoro Terre alte, interno al Comitato Scientifico, da trent’anni ha avviato ricerche di antropologia e di segni dell’uomo in alta quota, sconfinando nell’archeologia. Ben venga quindi anche il nuovo studio avviato nella chiesa medievale di Ca’ Bertacchi, nell’Appennino reggiano. Anna Losi e Monica Miari, la prima archeologa di Reggio Emilia, la seconda della Soprintendenza archeologica di Bologna e delle province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, ci informano sui nuovi studi compiuti nella chiesa di S. Prospero di Regnano, edificata nel 1151, abbandonata nel Seicento a causa di un evento franoso, sita nel Comune di Viano (RE). Ebbene, gli scavi avviati a partire dal 2021 e finanziati in parte anche dal Comitato Scientifico del CAI, hanno portato alla luce reperti del XII secolo, tra cui medaglie e monete. I materiali emersi hanno fornito utili indicazioni per ricostruire il quadro storico dell’area e hanno confermato l’importanza del luogo
Di sapore storico è pure l’ultimo articolo del Bollettino. Restiamo nell’Appennino e precisamente lungo il confine tra il Ducato di Parma e le terre dei Savoia, ossia il Regno di Sardegna. Gli autori, Enzo Guzzoni, biologo, ONCN di Parma e la concittadina Valeria Orlandi, pubblicano ora la seconda parte dello studio già pubblicato sul Bollettino di ottobre 2023. Qui si studia e si osserva un ulteriore tratto della linea confinaria, tra il nucleo di Pelosa e il passo del Tomarlo.