In vetta © Facebook Francois CazzanelliIl Monte Bianco è uno dei "terreni di caccia" preferiti di François Cazzanelli e la settimana scorsa, insieme a Giuseppe Vidoni, la guida alpina della Valtournenche è riuscita a salire una linea che i due tenevano d'occhio da un po', in attesa delle condizioni giuste. Ecco il report dello stesso Cazzanelli. "Dopo un primo tentativo in cui non avevamo neanche attaccato la parete a causa delle cattive condizioni, il 7 marzo eravamo di nuovo all’attacco. Siamo partiti alle 4:30 del mattino con sci e pelli dalle case di Peuterey, a 1.500 metri di quota in Val Veny. Il nostro obiettivo era riuscire ad aprire in giornata una nuova via sulla parete est dell’Aiguille Blanche, portandoci dietro tutto il nostro materiale. I dubbi erano tanti: l’avvicinamento e la via erano lunghi (circa 1.600 + 800 m), e in apertura non si sa mai quali difficoltà si possano trovare. Però avevamo le carte in regola per provarci; dopo tutto l’inverno passato ad allenarci con pelli e picche, ci sentivamo pronti!".
Nel diedro © D. Levati, S. Bigio
La via si è mostrata subito molto intrigante, anche sotto il profilo strettamente estetico, con quattro tiri di roccia dentro un bel diedro, difficoltà tra il sesto superiore e il settimo grado. Ancora dai social di Cazzanelli. “Ne è uscita una lunga giornata in montagna, durata ben 18 ore tra salita e discesa. La prima parte della via ha seguito un evidente diedro, dove abbiamo scalato con le scarpette. La seconda parte si è sviluppata lungo una serie di goulotte, interrotte da un salto verticale che ha portato ad altre goulotte, fino a immettersi nel canale finale”.
La via si è conclusa alla brèche, a 3939 metri di quota, poco sotto la vetta della Aiguille Blanche (4112 metri). I due alpinisti sono usciti alle 18, con poca luce ancora a disposizione "consci che eravamo solo a metà dell’opera. Dopo una lunga discesa, alle undici e mezza siamo tornati a valle, stanchi ma felicissimi per questa bella avventura vissuta assieme".
Seguirà un pezzo più approfondito per farci raccontare più nel dettaglio l'avventura di François e Giuseppe.
Il tracciato della via © F. Cazzanelli, G. Vidoni