La Cattedrale di Imsfrane (1872 metri), o Cattedrale della roccia, è una affascinante formazione rocciosa che si trova a est di Marrakesh, nella zona di M'Goun, Alto Atlante marocchino. David Palmada "Pelut" e Joan Gibert hanno deciso di recarsi in queso sito di arrampicata nella peggiore delle stagioni e hanno aperto Komando Jaluf (230 m, A5). È la terza via in parete, dopo la prima di Christian Ravier nel 2017 e la via Savage (500 m, 7b) di Edu Recio e Jesús Ibarz, lo scorso dicembre.
La delicata arrampicata su conglomerato © D.Palmada, J.GibertI due alpinisti hanno notato una linea «su una placca ultra tecnica, dove nessuna lunghezza lascia comprendere la reale possibilità di scalata e tutto è basato su un'arrampicata artificiale di difficoltà. In caso di caduta i rischi sono importanti. Si tratta di arrampicare su conglomerato, qualità della roccia a volte brutta e a volte pessima».
Si potrebbe discutere a lungo sulla necessità di aprire un itinerario di questo tipo: in questa sede ci limitiamo a segnalare l'ascesa di una via sicuramente impegnativa e pericolosa (L1 A4+, L2 A4+, L3 A4, L4 A4, L5 A5, L6 A5, L7 V+), che ha richiesto grande abilità nel padroneggiare i mezzi dell'artificiale.
Il fascino della Cattedrale è stato più grande dei validi motivi per rinunciare, innanzitutto le temperature proibitive. Ecco il racconto della cordata. «La prima sensazione all'arrivo è quella di grandezza, tranquillità e abbiamo avuto subito una voglia incredibile di iniziare a scoprire la parete». Il primo contatto è stato repulsivo: «Abbiamo impiegato un'intera giornata per aprire 40 metri in un camino di roccia marcia, quindi siamo passati al piano B: arrampicata tecnica su placche di conglomerato, a volte buono e molte volte pessimo. (...) È spaventoso: ci sono sezioni con un alto rischio di distacco. Piano, piano, accarezziamo questo tratto di muro. Anche Juanito ha la sua dose di placca sperimentando la mia stessa cosa... paura!».
Una formazione di roccia precaria © D.Palmada, J.GibertI due hanno dormito alcune volte in portaledge e nella parte alta della via hanno sperimentato temperature infernali, ma si dicono soddisfatti dell'esperienza. «Abbiamo vissuto davvero alcuni giorni di brutale disconnessione dal mondo, in un luogo dal fascino speciale in cui torneremo sicuramente, perché ci resta molto da esplorare».
La Cattedrale vista dall'alto © D. Palmada, J.Gibert