Nel novarese, la montagna diventa inclusiva

il progetto “Novarese Diversamente Escursion-abile nasce con l’obiettivo di individuare, testare e censire percorsi montani accessibili. Senza dimenticare l'acquisto di tre Joëlette
Le sezioni che fanno parte dell'associazione Cai Est Monterosa hanno promosso il progetto “Novarese Diversamente Escursion-abile: un'iniziativa realizzata con l’obiettivo di individuare, testare e censire percorsi montani accessibili, in provincia di Novara, rendendone disponibile la consultazione in una pubblicazione sia cartacea, sia on line. Senza dimenticare l'acquisto di tre Joëlette che permetteranno, anche alle persone interessate da disabilità, di andare in montagna. il progetto è sostenuto anche da Fondazione Comunità Novarese, con un contributo di 10mila euro.

Nel solco della montagnaterapia

L'iniziativa si inserisce nel solco della montagnaterapia. Secondo la definizione dell'associazione italiana Montagnaterapia, si tratta di un approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socioeducativo finalizzato alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione di individui portatori di differenti problematiche.

Il sostegno del Cai

Da tempo, il Club alpino italiano sostiene attività solidali dedicate alle persone con problemi cognitivi, sociali, sensoriali, relazionali e motori. In particolare, il Cai Piemonte ha sottoscritto la Carta Etica della Montagna, approvata dalla Regione Piemonte. La Carta intende promuovere una cultura che valorizzi l’economia locale legandola ad una frequentazione turistica sostenibile e socialmente inclusiva. «I risultati sono straordinari – commenta in un comunicato stampa della Fondazione Comunità Novarese, Ornella Giordana, Referente per la Montagnaterapia in Commissione Centrale Escursionismo sia sulla disabilità fisica sia psichica. Il Cai gestisce 60.000 km di percorsi che, classificati secondo tre gradi di difficoltà, possono aprire opportunità per tutti; sempre in collaborazione con gli operatori professionali». «L’ambiente montano ha dimostrato le sue potenzialità di contribuire al benessere degli individui – spiega il verbanese Antonio Montani, Vicepresidente generale del Caideve quindi essere una risorsa a disposizione di tutti. Muoversi in natura può sembrare impossibile per chi ha difficoltà nel camminare in autonomia. Nella consapevolezza che esiste il dovere di rendere gli spazi di vita accessibili a tutti, il CAI ha prodotto una classificazione delle difficoltà dei percorsi montani accessibili con ausili e la mappatura di essi nell’ambito della rete sentieristica nazionale».