Panorama dalla Malga Vaglianella © Roberto CiriUna breve escursione ad anello tra i boschi dell'alta Val Meledrio che, seppur nelle vicinanze della bolgia sciistica presso la cabinovia del Grosté, permette di assaporare il silenzio dei boschi. Particolarmente indicata al pomeriggio quando il sole inonda il versante occidentale delle Dolomiti di Brenta.
Dal parcheggio della cabinovia del Grosté (a pagamento) seguire la strada che ne esce e piega a destra (cartelli per Malga Vaglianella e Vagliana) e si inoltra pianeggiante nel bosco, attraversare una pista da sci proveniente da destra e continuare dritti su quella che in estate è una strada sterrata, mentre in inverno viene battuta come pista da sci sebbene pianeggiante. Spostarsi nel boschetto di abeti a sinistra della pista e risalirlo restando paralleli alla pista che si lascia sulla destra, seguendo una traccia in genere battuta che poi si stacca dalla pista (segnavia bianco/rossi sugli alberi). Attraversato con una curva il solco da cui scende il Torrente Meledrio (senza acqua in inverno) si sale per bosco fino a raggiungere la strada che proviene da destra (strada forestale estiva). La si segue verso sinistra e in breve si giunge alla solatia Malga Vaglianella (1828 m, 1.15 h).
Da qui proseguire a destra per strada innevata attraverso un meraviglioso bosco di larici fino alla Malga Vagliana (1973 m, 2 h) che sorge su una panoramica terrazza ai piedi del versante occidentale della Cima Vagliana, con un bel panorama sulle cime più settentrionali del Gruppo della Presanella.
Tornati alla Malga Vaglianella (2.30 h) seguire le indicazioni dei cartelli per la Malga Mondifrà scendedo per strada innevata sulla sinistra della malga Vaglianella fino al bivio con il sentiero n. 334 per la Val Gelada di Campiglio (cartelli). Abbandonare la strada e seguire il sentiero a sinistra in discesa fino a raggiungere la sottostante strada proveniente dalla Malga Mondifrà (1632 m, aperta in inverno). Seguendola verso sinistra si raggiunge tale malga (3 h) e si segue la strada verso sinistra costeggiando i campi innevati percorsi da una pista di sci da fondo. Passando vicino a un’antica fornace per la produzione della calce, al cui interno venivano accatastate pietre calcaree in modo da formare una cupola, sotto la quale venivano inserite fascine di legna. La parte sporgente della cupola veniva sigillata con argilla per non disperdere all’esterno il calore prodotto dalla combustione della legna. Si torna così con breve risalita alla pista da sci attraversata all’andata e al punto di partenza (3.30 h).