In cima al Monte Verruga © Andrea ParodiIl Monte Verruga è una vetta arcigna e imponente, in parte rocciosa, tra le più belle della Val di Vara. Sorge isolata su un contrafforte secondario che, originatosi dal Monte Porcile, si spinge verso il centro della valle. Nonostante sia una cima appariscente, il Verruga è poco frequentato: sia perché i suoi versanti sono piuttosto impervi, sia per l’abbandono dei sentieri di accesso. Dalla vetta si osserva un panorama vastissimo: si vede l’intera Val di Vara dalla testata fino al mare.
Accesso
Da Sestri Levante, si rimonta la Val Petronio passando per Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese; superata la galleria sotto il Colle di Velva si devia a destra e subito dopo di nuovo a destra per Tavarone e Campore.
In alternativa, dal casello autostradale di Brugnato-Borghetto di Vara si risale la Val di Vara superando San Pietro, poi si prende a sinistra la diramazione per Cembrano e Ossegna, dove si gira ancora a sinistra e si raggiunge Campore.
Itinerario
Dallo spiazzo presso la chiesa di Campore (573 m) si prende una creusa con scalini, che sale tra le case verso nord-est, poi piega a sinistra ed esce dall’abitato. Trasformata in mulattiera, si innalza per terrazze erbose, quindi entra in un bel castagneto. Salendo tra gli alberi su fondo sconnesso, si incrocia una pista e si continua in salita sulla mulattiera fiancheggiata da un muretto. Raggiunta di nuovo la stradina, la si segue verso sinistra, trascurando la mulattiera qui ingombra di arbusti. Ad un bivio si va a destra in salita e al bivio successivo ancora a destra. Dopo un centinaio di metri si ritrova la vecchia mulattiera, che però va trascurata. Si percorrono altri venti metri sulla stradina, poi si prende una diramazione che si innalza a sinistra. Qui compaiono frecce e segnavia biancorossi. Poco più avanti si deve imboccare un sentiero sulla destra, che sale diagonalmente con vista sul Monte Góttero e sulle Alpi Apuane. Con salita più decisa, aggirando qualche tratto infrascato, si guadagna un crinale e si giunge sul poggio panoramico dove sorge la Cappella di San Bernardo (856 m).
Lasciando a destra una terrazza con tavoli e panche, si segue una carrareccia in leggera discesa, che porta in breve ad un crocevia. Si va a destra su sterrata pianeggiante e, dopo due curve, si incontra un bivio con palina. Qui si prende a sinistra la pista per “Fontana Sacrata” che sale tra la boscaglia. Superato un cancello si gira a sinistra: la carrareccia si riduce a sentiero e sale diagonalmente, uscendo dalla boscaglia ai piedi del Monte Verruga. Ad un bivio si abbandona il sentiero che prosegue verso la Fonte Sacrata, per prendere la diramazione che sale a destra. Si rimonta un ripido costone e si raggiunge una stradina che taglia orizzontalmente il fianco della montagna. Seguendola a sinistra in dolce ascesa, si punta alla cresta sud del Monte Verruga. Prima di raggiungere la cresta, si prende a destra una traccia che sale ripida tra l’erba, fino ad un’ampia sella sul crinale (1023 m): qui la vista si apre sull’imponente Monte Porcile e sulla più distante Alpe di Maissana.
Volgendo a destra, si rimonta la cresta per vaghe tracce tra bassi arbusti, superando con piccoli saliscendi alcuni dossi secondari. Scesa una balza rocciosa, si giunge alla base di un grosso torrione, che si contorna facilmente sulla destra.
Si continua sul crinale superando alcune balze rocciose per cengette e gradini, poi si rimonta l’ultimo pendio erboso, e si guadagna la cresta sommitale poco lontano dalla croce metallica del Monte Verruga (1208 m, 2-2.30 ore da Campore).
In discesa si segue la via normale, che si abbassa inizialmente lungo la cresta sud-ovest in parte rocciosa, poi volge a sinistra e scende per il ripido versante sud. Tagliando a destra alla base delle rocce, il sentiero della normale ritorna in cresta e raggiunge in breve una piatta sella a quota 1090 circa. Volgendo a sinistra, si prende un sentiero che taglia il pendio erboso verso il grosso torrione della cresta sud. Poco prima di arrivare al torrione, si scende a destra per una traccia in un solco erboso con rocce affioranti, fino ad un bel ripiano con sorgenti a quota 1000 circa. Qui si incontra la pista proveniente dal Colle di Fonte Sacrata e, seguendola verso sinistra, si sale diagonalmente fino a doppiare la cresta sud, poi si continua a mezzacosta fino a ricongiungersi con l’itinerario di salita.