Monte Pollino, versante ovest visto da Serra del Prete © Saverio De MarcoUna bellissima via che si svolge in uno scenario aspro e selvaggio, caratterizzato da canali e alte pareti rocciose popolate da rade colonie di pino loricato, a ridosso dei circhi glaciali del Monte Pollino, testimonianze dell’erosione degli antichi ghiacciai che ricoprivano un tempo il versante nord-est della montagna.
Accesso
Dalla superstrada SS653 si esce a Valle Frida e si raggiunge San Severino Lucano in 15 km. In direzione Viggianello dopo 11 km si raggiunge l’incrocio da cui salendo a sinistra, si arriva a località Visitone (1400 m) e Colle Impiso (1570 m) dove si parcheggia, dopo circa 13 km.
Dall’autostrada Salerno Reggio Calabria si esce a Campotenese in direzione Rotonda; dopo località “Fortino” si gira a destra in direzione Colle del Dragone (1606 m) e si raggiunge, tenendosi sulla destra, Piano Ruggio e successivamente Colle Impiso (17 km circa da Campotenese). Da Visitone a Colle Impiso la strada in inverno può essere ingombra di neve e ghiaccio, anche se spalata, la carreggiata può restringersi, oppure è raggiungibile solo con mezzi 4x4 o gomme termiche o catene: può capitare perciò di dover parcheggiare a Piano Visitone e di percorrere a piedi 1,5 km fino a Colle Impiso.
Lungo la Via dei Lupi © Saverio De MarcoAvvicinamento
Da Colle Impiso si imbocca una pista sterrata che conduce ai Piani bassi di Vacquarro, da cui si staglia l’imponente sagoma del Monte Pollino, potendone ammirare la cresta nord-ovest e si prosegue salendo a sinistra costeggiando a monte l’ampio vallone formato dal Torrente Frido in direzione di Piano di Toscano, a cui si giunge appena sbucati fuori dalla faggeta.
Itinerario
Si giunge nella vasta estensione dei Piani di Pollino, alla base di Dolcedorme (2267m) Serra delle Ciavole (2130 m) e alle pendici delle pareti nord-est del Monte Pollino (2248 m). Si continua ad attraversare i Piani in direzione est, deviando a destra nei pendii boscosi e avendo come meta la parete sinistra della Grande Frana (formata dall’erosione glaciale), sotto cioè il crinale in parte coperto dalla faggeta a cavallo degli evidenti due circhi glaciali del Monte Pollino. Dopo essere risaliti per i pendii boscosi si giunge all’imbocco della Via dei Lupi e si comincia a salire in direzione sud, giungendo sulla destra a costeggiare il pilastro roccioso sulle cui pareti vive una colonia di pini loricati. In alternativa si può risalite il bosco in direzione delle pareti ovest della Grande Frana, uscire dai faggi e traversare in diagonale verso sud-est i pendii per giungere ugualmente all’imbocco della via. Si procede così dritti a 50° lungo un breve canale e si sbuca su una sella, a ridosso dell’ampia conca glaciale a sinistra e poi mantenendosi sulla destra si imbocca il ripido canalino a 55° fino a raggiungere la cresta est del Monte Pollino. Seguendo la linea di cresta verso destra (ovest) si raggiunge la panoramica vetta del Monte Pollino.
Variante Ippolito Peruzzini: una volta in campo aperto ci si dirige a sinistra passando in mezzo a due isolati gruppi di faggi e imboccando il ripido canalino sovrastato da alcuni pini loricati, che conduce alla stessa sella attraversata dalla Via dei Lupi
Discesa
Al ritorno conviene scendere lungo la bellissima e panoramica cresta nord-ovest la quale, in caso di ghiaccio vivo comporta una discesa non banale perché abbastanza tecnica, con ramponi e piccozza. Si giunge a una bellissima colonia di pini loricati due dei quali slanciati, alti e dritti (comunemente chiamati i “gemelli”). Si scende ancora più giù e si procede nella fitta faggeta che ammanta i pendii più in basso, cercando di approfittare dei tratti dove gli alberi sono più distanziati. Si sbuca così sul Sentiero Italia, nel tratto che costeggia in diagonale i fianchi della montagna e che congiunge Piano Gaudolino con il Piano di Toscano, procedendo poi in direzione sud-ovest per Gaudolino – Colle Impiso. In alternativa si può abbandonare la cresta nord-ovest e scendere lungo l’ampio canale sud-ovest (il Valangone, un’altra bella via per raggiungere la vetta); oppure optare per la più facile e classica via normale lungo la cresta sud-ovest per poi, una volta arrivati giù a ridosso di un’ampia dolina, prendere il sentiero a destra che conduce a Gaudolino, in direzione nord.
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