Monte Piana

Sui luoghi della Grande guerra
Marmarole e Sorapìs scendendo dal Monte Piana © Denis Perilli

Il Monte Piana fu una delle montagne dolomitiche maggiormente coinvolte nel corso della Prima guerra mondiale. Il 24 maggio 1915, alla dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria, venne prontamente occupato da due plotoni della novantaseiesima Compagnia del Battaglione Pieve di Cadore. I primi caduti ci furono già al primo mattino, quando una scarica partita dal Monte Rudo colpì degli alpini della sessantasettesima Compagnia impegnata nei lavori della strada che sale da Misurina. Alla fine delle ostilità, dopo quasi due anni, i morti totali su questa montagna furono circa 14000. La guerra su questo piccolo lembo di terra contesa non portò vantaggi a nessun schieramento, fu solo un triste teatro disseminato di morti e violenza.

Le Tre Cime di Lavaredo dalla strada del Monte Piana © Denis Perilli

Accesso

La Strada delle Tre Cime è chiusa alle auto nel periodo invernale, è quindi obbligatorio posteggiare al Lago d’Antorno o, tuttalpiù, presso l’ampio parcheggio a inizio strada.
Anche l’accesso pedonale alla strada che conduce al Monte Piana è modificato in funzione delle piste da sci, ecco quindi che la stessa va raggiunta in modo alternativo rispetto alla frequentazione estiva. 

Itinerario

Dal lago seguire la carreggiata principale per circa un centinaio di metri, quindi, a quota 1885 m, entrare nel bosco a sinistra sul sentiero 122 (anche Sentiero Italia CAI). La traccia guadagna leggermente quota per poi ridiscendere verso la Forcella Bassa (1877 m), dove intercetta la rotabile che sale al Monte Piana.
Non resta che seguire la stessa, tenendo presente che nel periodo delle feste natalizie e nei weekend più frequentati esiste un servizio di motoslitte che accompagna i turisti in quota. La strada taglia il pendio della montagna, regalando sempre più ampi colpi d’occhio sul sottostante Lago di Misurina, sugli spuntoni rocciosi dei Cadini e sulle Marmarole.
Dopo circa 2.15 h dalla partenza si raggiunge il Rifugio Maggiore Angelo Bosi (2206 m), dedicato al maggiore del “55° Fanteria Marche”, deceduto il 17 luglio 1915 durante il primo attacco italiano alle postazioni austriache sul Piana. La struttura è generalmente aperta anche nella stagione invernale (eventualmente informarsi prima di partire). 
Seguire quindi la traccia solitamente battuta che, in circa 30 minuti, porta alla Cima Sud del Monte Piana, dove sono situate la Capanna e la Piramide Carducci (2312 m). La vera cima (2324 m) in realtà è spostata di alcune decine di metri verso ovest, ma se la neve è abbondante non è agevolmente raggiungibile. 
Nelle giornate limpide la vista verso la Croda Rossa d’Ampezzo, le Tre Cime e gran parte delle Dolomiti di Sesto toglie letteralmente il fiato.
Si raccomanda di non uscire nella neve non battuta, l’area è costellata da trincee che, rese invisibili, possono divenire pericolose trappole.

Ritorno

La discesa avviene in circa 2.30 h sullo stesso percorso.

La Piramide Carducci © Denis Perilli


 

Partenza: parcheggio Lago d’Antorno 1871 m 
Arrivo: Piramide Carducci 2312 m
Lunghezza: 12,8 km (andata e ritorno)
Dislivello: + 496 m 
Durata: 5.15 h (andata e ritorno)
Difficoltà: EAI – F 
Esposizione: sud 

https://www.openstreetmap.org/#map=14/46.5993/12.2605

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