MONTE PATINO (1885 m)

Peonie selvatiche in Val di Canatra © Marta Zarelli

L’itinerario parte dal piccolo abitato di Castelluccio di Norcia, luogo simbolo dei Monti Sibillini. Dapprima in una valle boscosa e lussureggiante per guadagnare il crinale tra il sistema degli altopiani di Castelluccio di Norcia e quello di Santa Scolastica, il pianoro nel quale sorge la città di Norcia. Dalla vetta del Monte Patino ampie viste su tutto l’Appennino circostante spaziano in ogni direzione.

Itinerario

Dalla piazza del piccolo centro di Castelluccio di Norcia (1428 m) si segue la strada asfaltata in direzione Castelsantangelo sul Nera (nord) che in leggera discesa costeggia le ultime abitazioni del paese per prendere, dopo circa 150 m, una strada sterrata pianeggiante sulla sinistra dove si incontrano i primi segnavia. Si procede sulla strada per pochi minuti per entrare in un bellissimo bosco di faggi fino ad arrivare in prossimità della Fonte di Canatra (1370 m, 0.30 h). Il panorama spazia sul Pian Perduto, per secoli conteso tra Visso e Norcia a causa di dispute su pascoli e confini. Lasciata la fonte sulla destra si procede (segnaletica orizzontale SI) sullo sterrato che piega a sinistra (ovest) e si addentra nella Valle Canatra. Dalle praterie montane dei piani, ricche di fioriture stagionali di orchidee selvatiche, viole d'eugenia e peonie, lo sterrato continua in leggera salita costeggiando a destra il ripido versante erboso del Monte Lieto (1944 m) e cingendo a sinistra la faggeta del Colle Bernardo. Al culmine del Pian Perduto procedere dritti seguendo una traccia di sentiero che entra nel bosco (segnaletica orizzontale) procedendo in salita fino a un grande slargo erboso utilizzato da pastori. Proseguire dritti, la pista diventa molto più sassosa e la pendenza più ripida, potenzialmente scivolosa in presenza di terreno bagnato. Il bosco è molto folto e in questo tratto è possibile ammirare diversi esemplari di faggio pluricentenari. Uscendo dal bosco, si procede in salita su sentiero erboso che sale verso la parte terminale della Val di Canatra nella quale si intercetta una strada sterrata (1690 m). Prendendo la strada a destra si prosegue per 250 m dapprima nel bosco per poi uscire su praterie d'alta quota. Si guadagna così il crinale tra la Valle Canatra e la Valle di Patino (1.45 h).

Praterie e pascoli di alta quota con panorami sul massiccio meridionale dei Monti Sibillini © Marta Zarelli


La catena dei Monti Sibillini, verso est, spazia dalla cima del Redentore (2448 m, a sud), con l'inconfondibile scoglio dell'Aquila a forma di triangolo, fino al Monte Bove Sud (2169 m, nord).
Proseguendo verso sinistra (picchetto segnavia SI) su sentiero poco evidente che taglia le praterie sommitali, si incrocia il Grande Anello dei Sibillini (GAS) nella tappa da Colle Le Cese a Campi Vecchio. Seguendo il GAS verso destra (segnavia G, nord) si raggiunge Forca di Giuda (1794 m, 2.30 h) punto più alto del circuito del GAS le cime di Monte delle Rose (1861 m, a est) e Monte Patino (1885 m, a ovest). Da questo punto si continua abbandonando il GAS e procedendo su traccia di sentiero in direzione ovest. Il sentiero prosegue in leggera salita tagliando il versante settentrionale di Monte Patino fino a giungere in vetta dove è presente una grande croce in ferro (1885 m, 3 h). Dalla vetta il panorama si apre su ampi spazi verso tutti i punti cardinali. Nella conca sottostante si apre il Piano di Santa Scolastica dove nel suo limite nord è nata la città di Norcia e verso ovest l’Umbria con le montagne secondarie di Cascia il Monte Coscerno (1685 m) il monte più alto umbro se si escludono i Sibillini. Verso sud-ovest in lontananza il massiccio del Terminillo che raggiunge i 2217 m di altitudine. Volgendosi a est la catena dei Monti Sibillini si staglia con tutte le sue cime più alte e dove svetta nel suo estremo sud il complesso calcareo del Monte Vettore (2476 m) cima più alta della catena. L’itinerario ripercorre per un tratto quello di andata, si torna a Forca di Giuda e si scende ancora fino al pianoro tra la Val di Canatra e la Valle di Patino. 

Riposo vista piani prima di salire in vetta © Marta Zarelli

Da questo punto si lascia la traccia di andata per continuare in direzione sud-est seguendo la segnaletica orizzontale del GAS con picchetti segnavia e bandierine bianche-rosse che continuano a seguire per un primo tratto una grande pista sterrata fino ad intercettare un sentiero che si stacca sulla destra sul quale si procede in leggera salita fino ad un piccolo valico in località Costa Forconi (3.50 h). Dal valico si seguono le indicazioni per Castelluccio di Norcia procedendo in direzione est su sentiero che in breve tempo si immette su strada sterrata. Si prende la strada sterrata in discesa che non si abbandona fino all’arrivo in piazza a Castelluccio di Norcia, fine dell’itinerario (5.10 h).

Il rientro verso Castelluccio con il Redentore all'orizzonte © Marta Zarelli

Partenza e arrivo: Castelluccio di Norcia, Norcia (PG) 1428 m
Distanza: 16 km (andata e ritorno)
Dislivello: + 505 m
Durata: 5h10 (andata e ritorno)
Difficoltà: E (escursionisti)
Punti di appoggio: nessuno
Periodo consigliato: giugno-ottobre

https://www.openstreetmap.org/#map=13/42.8256/13.1774

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