Il borgo di Vallecupola © Giuseppe AlbrizioGiro ad anello che permette di osservare due laghi artificiali realizzati all’inizio del XX secolo. I due bacini sono separati tra loro dalla dorsale (compresa nella Riserva Naturale Regionale Monti Navegna e Cervia), con andamento da nord a sud, formata dal Monte Aquilone (1337 m), Monte Navegna (1508 m), Monte Filone (1329 m), Monte Cervia (1438 m), Monte San Giovanni (1021 m). I due specchi d’acqua si trovano alla stessa altitudine (536 m) e sono collegati tra loro da una galleria che permette di ottenere un’unica grande riserva d’acqua che alimenta la centrale idroelettrica di Cotilia situata nel comune di Cittaducale (Rieti).Dalla cima si possono ammirare e riconoscere numerosi gruppi montuosi tra cui il Terminillo, il Nuria, il Gran Sasso, i Simbruini, i Lucretili, il Soratte e i Sabini. A sud-ovest si nota il Lago del Turano e a nord-est il Lago del Salto con numerosi paesi del Cicolano. Dopo aver chiuso il giro chi ancora ha forza nelle gambe può andare a visitare la Grotta di San Michele Arcangelo, un piccolo santuario rupestre ricavato in una grotta tra i salti di roccia del Colle Ettore ai piedi del quale si trova, arroccato, il borgo di Varco Sabino.
Uno sguardo verso il Lago del Turano © Giuseppe AlbrizioAccesso
Da Rieti si segue la Strada Regionale 578 Salto-Cicolana (chiamata anche Rieti-Torano). Percorsi pochi chilometri si esce allo svincolo per Concerviano-Offeio-San Martino e si prosegue lungo la Via Cicolana (Strada Provinciale 67) trascurando tutte le deviazioni per i paesi appena citati. Seguendo questa via, che sale lungo la Valle del Fiume Salto, si arriva al bivio presso la diga del lago omonimo; si prende a destra (Strada Provinciale 27). Superata la diga al primo incrocio si prosegue dritti costeggiando il lago (a destra si sale a Rocca Vittiana), al secondo bivio si prende a destra per Varco Sabino-Poggio Vittiano (Strada Provinciale 27A). Alla biforcazione successiva si trascura a destra la strada per Poggio Vittiano e si continua dritti fino all’ingresso di Varco Sabino (Strada Provinciale 30). Senza entrare nel paese all’incrocio si va a sinistra (il borgo rimane in alto a destra) e si arriva ad un ennesimo incrocio per Rigatti e Vallecupola. Si va a sinistra verso Rigatti e percorsi un centinaio di metri si giunge alla base di partenza dell’escursione; a destra abbiamo una strada cementata ed il Fosso della Montagna dove scorre acqua. Si parcheggia l’auto lungo il bordo della strada (poco trafficata, 720 m).
Vetta Monte Navegna © Giuseppe AlbrizioItinerario
Si risale il Fosso della Montagna (direzione sud), seguendo la ripida strada cementata sul lato destro della valle, senso di marcia; quando la via si fa meno ripida il fondo diviene sterrato. Si attraversano dei fossi secondari dove scorre acqua, quello che ha la portata maggiore prende il nome di Fonte Pian Cerecilli (880 m).
Senza problemi si arriva su un valico chiamato Sella Canale (1056 m, 1 h) dove c’è un quadrivio. (a sinistra si va in direzione di Marcetelli, a destra verso la Sella e la Fonte le Forche e dritti si scende alla Fonte Prato Ventro). Per andare a “curiosare” presso la Fonte Prato Ventro (1012 m) si impiega, tra a/r, 0.30 h- ascesa 50 m - Km 1.
Dalla Sella Canale si prosegue sullo sterrato di destra (spalle al Fosso della Montagna) e sempre seguendo la via principale si giunge sulla Sella le Forche, depressione che separa il Monte Filone a sud dal Monte Navegna a nord (1132 m, 1.30 h).
Dalla Sella si notano, verso nord-ovest, due rifugi. Si raggiunge il primo, Rifugio Le Forche (che si trova più in alto, 1137 m), utilizzato dagli escursionisti e chiuso a chiave, poi si passa vicino al secondo, che si trova qualche metro più in basso, adibito a ricovero animali e si scende fino alla Fonte le Forche (1113 m, 1.45 h).
Laghetto sul pianoro a nord del Monte Navegna © Giuseppe AlbrizioDalla sorgente si segue l’evidente sentiero segnato da bandierine bianche-rosse e da frecce di legno che attraversa a mezza costa tutto il versante sud della Costa delle Cipolle fino a giungere sulla larga dorsale (1200 m) da dove appare il Lago del Turano. Si prosegue lungo l’ampia cresta in direzione nord, zigzagando tra la bassa vegetazione, fino al Colle Mogano, poi si continua in direzione nord-est sempre seguendo l’evidente via fino alla Croce di vetta del Monte Navegna che, in realtà, si trova pochi metri più bassa della vera vetta. La Croce è a quota 1504 m circa mentre 100 metri più a nord-est c’è il segnale trigonometrico al centro di un omino di pietre (1508 m, 3.15 h), ottima la vista sul Lago del Salto e sui paesi del Cicolano.
Per il ritorno si segue il sentiero segnato in direzione nord-ovest, si passa accanto ad un laghetto (1460 m), si attraversa una piccola lingua di bosco e si esce su un prato scosceso (Feuciari su IGM) che si percorre tenendo a sinistra una staccionata (di fronte abbiamo il Lago del Turano). Giunti a quota 1350 m si lascia il prato per entrare a destra (sud) nel bosco. Senza problemi, la traccia è sempre visibile, si attraversa la testa della Valle Longa, poi tra radure e bosco si passa la località Serroni, si scendono delle scalette con mancorrente di legno e si giunge presso la nuova Fonte Raina 1094 m, 4.30 h). Si può andare a curiosare presso la vecchia Fonte Raina seguendo la sterrata a destra, est (1102 m, 0.15 h a/r).
Cascata del Fosso della Mola © Giuseppe AlbrizioDalla nuova Fonte Raina andando a sinistra (ovest) in pochi minuti si raggiunge la strada nel punto di valico chiamato La Forca di Vallecupola (1088 m), via un tempo in parte asfaltata, ora completamente dissestata, che collega Vallecupola (frazione del comune di Rocca Sinibalda) con Castel di Tora. Dal valico prendendo a sinistra (ovest) in pochi minuti si può andare a vedere l’edicola sacra L’Immagine (1080 m); ritornati a La Forca si segue la strada in direzione nord, si passa accanto ad un piccolo fontanile, “la Fontanella de Davide” (1050 m) e si giunge nel borgo di Vallecupola (1000m, 5.15 h).
Visitato il piccolo borgo medievale (in inverno ci sono pochi abitanti) si continua lungo la strada asfaltata in direzione sud-est, si passa accanto al cimitero e all’ultimo tornante prima di Varco Sabino si può andare a curiosare, a destra, presso una piccola e copiosa cascata che scende dal Fosso della Mola (975 m). Arrivati a Varco Sabino (742 m, 6 h) si visita il paese e con l’occasione si può salire alla Grotta di San Michele, una bella chiesa rupestre tra i balzi rocciosi di Colle Ettore, la montagna ai cui piedi si trova il borgo (810 m, 0.30 h a/r, ascesa 70 m)
Varco Sabino © Giuseppe Albrizio