Il tracciato della via © F. Cazzanelli, G. VidoniFrancois Cazzanelli e Giuseppe Vidoni hanno aperto pochi giorni fa la via Combo, sulla parete nord/est del Greuvettaz: 600 metri (AI5, M6) per una gita molto completa, che ha richiesto anche una bella sgambata con gli sci. Da qui il nome dell'itinerario, appunto una bella combinazione di arrampicata e scialpinismo. "È stata una bellissima avventura perché inaspettata - ci ha spiegato Francois-. Era un posto che avevamo nei radar con Bepi, ma non ci avevamo mai tanto pensato nel concreto. Dopo un suo allenamento però mi ha detto che la parete era in condizione e così siamo partiti. Il posto è molto scomodo, forse anche per quello nessuno ci è mai andato. Ma è uno degli angoli più belli del Monte Bianco".
Il tour nel complesso è stato bello corposo, ben 27 chilometri, con 2225 metr di dislivello tra salita e discesa. "Siamo partiti alle 4 meno un quarto da Planpincieux, abbiamo fatto tutta la prima parte della pista da fondo in skating e poi abbiamo calzato le pelli. A quel punto abbiamo percorso il bacino del Triolet e sotto la parete abbiamo tenuto gli scarponi da scialpinismo e attaccato con picche e ramponi. I primi tiri di ghiaccio erano un po' più in piedi, un salto di circa cento metri". Le condizioni erano buone, all'attacco, verso le 7.30 del mattino. "Abbiamo trovato un buon alpine ice, si saliva bene, anche se di protezioni ne siamo riusciti a mettere ben poche. Verso metà parete abbiamo trovato un grosso pendio, quindi nell'ultima parte la parete si è drizzata di nuovo e gli ultimi due tiri sono stati i più difficili. Il primo che ha fatto Bepi presentava una scalata molto delicata, il secondo una qualità della roccia scadente, era molto marcia e l'ho fatto io".
Un terreno per alpinisti esperti © F. Cazzanelli, G. Vidoni
Un paesaggio incantevole in un angolo remoto del Monte Bianco © F. Cazzanelli, G. VidoniDa lì il team è uscito in cresta con un tiro facile, poco sotto la cima del Monte Greuvettaz. "A quel punto l'uscita si è trasformata in una bella gita di scialpinismo, in 45' siamo tornati alla macchina, per un giro di circa 9 ore e qualcosa". Quando Cazzanelli dice gita, bisogna sempre considerare lo spessore dell'alpinista. Non è certo un itinerario consigliabile. "Se non per alpinisti molto molto esperti e che conoscono molto bene la zona. Devi avere gamba e poi bisogna considerare che, soprattutto su in cima, non ti puoi proteggere tanto".