"Quand'io fuoi sopra la sommità mirand'all'intorno, pareva che io fussi in aria, perché tutti gli altissimi Monti che gli sono appresso erano molto più bassi di questo"
A 450 anni dalla prima salita del Gran Sasso, il film racconta dell'ascensione sulla roccia calcarea del Corno Grande attraverso le parole di Francesco De Marchi, grazie a una dettagliata ricostruzione in fiction, con immagini spettacolari.
Francesco De Marchi (1504-1576), uomo geniale, vivace, estroverso, cultore degli interessi più vari si occupò di architettura militare. Viaggiò in lungo e in largo nell'Europa settentrionale e nel mare Mediterraneo, sfuggendo più volte agli inseguimenti dei pirati saraceni. Conobbe e frequentò a Roma Michelangelo, Bramante e Raffaello. Restò per oltre quarant'anni al servizio dei Medici, dei Farnese e di Margherita d'Austria.
Il 25 e 26 luglio scorsi sono iniziate le riprese, sul Gran Sasso, del film “Monte Corno. Pareva che io fussi in aria”. Il film è prodotto da Visioni Future s.r.l. con il sostegno del Club Alpino Italiano, per la prima volta in veste di main partner, e della Regione Abruzzo, del Comune dell'Aquila, della Fondazione Carispaq, del Gran Sasso Science Institute, della Sezione del Cai dell'Aquila.
Il 19 agosto 1573 Francesco De Marchi scala la vetta impervia e rocciosa del Corno Grande (Vetta Occidentale, 2.912 mt., Appennino Centrale) attraverso quella che oggi è conosciuta come Via Normale, realizzando un'impresa epica per il suo tempo: raggiungere quella che lui credeva la montagna più alta d'Italia. Anticipa di oltre duecento anni l'ascensione del Monte Bianco compiuta da Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard l'8 agosto del 1786, ritenuta la prima ascesa della storia dell'alpinismo. Storicamente va menzionata anche la salita di Francesco Petrarca al Mont Ventoux (1.912 mt), gruppo montuoso della Provenza (24 e 26 aprile 1336).
Il film racconta, prendendo spunto dalla cronaca dell'ascesa, inserita nel trattato “Della Architettura Militare” di De Marchi, con una dettagliata ricostruzione in fiction di questa straordinaria avventura.
Intrecciato alla fiction c'è un racconto documentaristico in cui esperti e conoscitori dell'impresa, sui luoghi stessi della scalata alla vetta del Gran Sasso, parlano della figura storica di Francesco De Marchi e dei temi da lui trattati: l'ascesa e le sue difficoltà, la misurazione della cima, la geografia dei luoghi, lo stato del Ghiacciaio del Calderone, i commerci di lana e pelli che avvenivano tra L'Aquila e Teramo, i due versanti della montagna, passando per Campo Imperatore. Fra questi lo scrittore Stefano Ardito, lo storico Roberto Mantovani e il geologo Mario Tozzi.
L'attore Massimo Poggio, interprete, fra l'altro, di Achille Compagnoni nella fiction K2 la montagna degli italiani di Robert Dornhelm (2013), sarà Francesco De Marchi. Altra presenza di spicco nel film è quella dell'alpinista Hervé Barmasse.
La regia è di Luca Cococcetta e la sceneggiatura di Marco Zaccarelli.
Visioni Future ha già stipulato un contratto di distribuzione internazionale con Windrose.