Monte Casale, inaugurato il rifugio “Don zio Pisoni”

Sorto sulle ceneri della vecchia Capanna, gode di una posizione situata in un punto tra i più panoramici sulla valle del Sarca. Resterà aperto tutti i giorni fino al primo novembre, poi aprirà i finesettimana e su prenotazione
Il rifugio "Don Zio Pisoni" © Sat

Un nuovo rifugio, il numero 35, è stato inaugurato dalla Sat l'altro giorno sul Monte Casale, sorto sulle ceneri della precedente struttura edificata nel 1969. Si tratta del Rifugio alpino Monte Casale “Don Zio Pisoni”, la cui gestione  è stata affidata, dopo la valutazione da parte di un'apposita commissione, a Luciana Zarantonello che con i figli Gabriele e Angela Lotti accoglierà con professionalità e simpatia gli avventori.

«Era il 1969 quando un gruppo di appassionati diede inizio alla costruzione di un rifugio sul monte Casale, costruzione che divenne importante luogo di aggregazione sociale», ha ricordato Iole Manica, vicepresidente Sat. «Dopo 25 anni, nel 1994, non corrispondendo più ai nuovi requisiti stabiliti dalla legge per i rifugi, il Don Zio fu ‘declassato’ a capanna sociale, gestita da volontari, che con passione continuarono a tenerla operativa sul territorio. Alcuni anni fa, le rigide normative urbanistiche determinarono la chiusura definitiva della capanna con grande rammarico dei frequentatori del Monte Casale. Fino ad oggi. La volontà da parte di Sat e dei soci della sezione di Pietramurata-Toblino è stata quella di eseguire tutti i lavori indispensabili per poter riaprire la struttura come ‘Rifugio’. Il Don Zio gode di una posizione situata in un punto tra i più panoramici sulla valle del Sarca, più spettacolare».

Terminata la ristrutturazione e l’adeguamento alle nuove norme di legge, con determina del 20 luglio 2023 della Provincia autonoma di Trento la struttura è stata iscritta come rifugio alpino con la denominazione Monte Casale “Don Zio Pisoni”. 

«Siamo molto contenti di aver riaperto una struttura tanto attesa dagli abitanti del territorio e non solo», ha detto Luciana Zarantonello. «Gestiremo il rifugio dando un’impronta a conduzione familiare e territoriale. Proporremo cucina locale e l’obiettivo è diventare un punto di riferimento per incontri, iniziative, appuntamenti coinvolgendo le diverse realtà».

Durante la cerimonia inaugurale, si è parlato anche della ferrata “Che Guevara”, che verrà messa in sicurezza con i lavori che inizieranno questo autunno. 

«In accordo con Garda Dolomiti - ha detto il sindaco di Dro, Claudio Mimiola -  inizieremo i lavori di manutenzione straordinari in modo che per la primavera ls ferrata sia pronta come nuova via rinnovata, anche per dare maggiore possibilità di accesso al Don Zio».

Il rifugio rimarrà aperto tutti i giorni fino al primo novembre. Poi aprirà i fine settimana e su prenotazione. «Vedremo come affrontare al meglio anche la stagione invernale», assicura la gestrice. «Tutte le informazioni le potrete trovare sulla nostra pagina Facebook che apriremo a giorni».

La cerimonia inaugurale © Sat

Come si arriva al rifugio

Da Trento proseguire per Sarche, quindi per Ponte Arche da dove si prosegue per il paese di Comano. Giunti a Comano, nei pressi della chiesa si continua in auto su strada asfaltata per circa 3 Km, quando si arriva ad un parcheggio vicino ad alcune antenne. Da qui si può raggiungere a piedi il rifugio seguendo il sentiero SAT 411 in circa 2h - 2h30.