Santuario della SS Trinità di Vallepietra © Giuseppe AlbrizioIl Monte Autore (1855 m) è la terza vetta più alta dei Monti Simbruini, viene dopo il Monte Cotento (2015 m) e il Monte Tarino (1961 m). Si trova nel Lazio all’estremo limite est della provincia di Roma, al confine con l’Abruzzo, ed è la vetta più alta della Capitale. L’escursione parte dal versante abruzzese, è molto affascinante in qualsiasi periodo dell’anno ed è estremamente panoramica. Alterna bosco, radure e creste con vedute mozzafiato, la vista spazia dal gruppo del Viglio, Velino-Sirente, Corno Grande, Vettore e su numerosi altre cime ricoperte da una faggeta che sembra non finire mai. Per un tratto si rimane a “cavallo” dell’antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie (ora confine regionale tra Abruzzo e Lazio). Ancora ci sono i termini (Cippi di confine) che segnavano la frontiera, si incontreranno le colonnette numero 289, 292, 293, 294, 295, 296 e 297. Questo anello, facile perché si effettua su sterrate e sentieri ben segnati, passa sulla grande radura erbosa di Campo della Pietra dove c’è una bacheca che ricorda il film western all’italiana “Lo Chiamavano Trinità”, realizzato più di 50 anni fa, con Bud Spencer e Terence Hill. Le scene non sono state ambientate nel selvaggio West ma alcune sono state girate nei prati di Campo della Pietra. Un’altra “chicca” che si visiterà si trova sul versante orientale del Monte Autore a circa 1340 metri di quota, ai piedi di un colle strapiombante nella Valle del Simbrivio, chiamato per la sua forma Colle della Tagliata (1662 m); è un grande santuario rupestre conosciuto come Santuario della SS Trinità di Vallepietra. É meta continua di pellegrini che arrivano a piedi da ogni parte dell’Abruzzo, dal Lazio e da altre regioni e di turisti che arrivano in auto o in pullman dal versante laziale grazie a una strada asfaltata che porta fino al piazzale soprastante lo stesso complesso religioso. Interessanti sono le Compagnie religiose che visitano il Santuario. I gruppi sfilano con in testa lo stendardo che li contraddistingue, cantando canzoni popolari sacre accompagnati da suonatori di fisarmonica e organetto.
Accesso
Dall’autostrada A25 Torano-Chieti-Pescara si esce al casello di Magliano dei Marsi e si seguono le indicazioni per Tagliacozzo. Dopo aver oltrepassata la piazza, giunti alle ultime case del paese, si incontra un incrocio dove si gira a sinistra per Petrella Liri-Cappadocia. Al bivio, all’ingresso di Petrella Liri, si va a destra per Cappadocia; appena superata la piazza di quest’ultimo paese (pavimentata con sampietrini e dove c’è un curioso ed originale monumento dedicato al Mulo “fedele compagno di lavoro di tanti figli di questa terra”) si va a destra seguendo le indicazioni per Camporotondo-Santuario SS Trinità. Pochi metri prima di entrare nella località turistica di Camporotondo si segue uno stradino asfaltato a destra, Via SS Trinità (segnale stradale giallo per SS Trinità) e subito dopo si parcheggia su uno spiazzo erboso a destra quota 1410 m.
Itinerario
A piedi si segue lo stradino asfaltato (direzione sud), si aggira, tenendolo a sinistra, il paese di Camporotondo e subito dopo si incontra un cartello di divieto di transito per gli automezzi; la strada diventa sterrata (ottima la visuale sul Monte Camiciola e su Monna Rosa). Superato il Piano delle Scagne si oltrepassa un valico (1480 m) e, rimanendo sempre sulla carrareccia che scende a tornanti nel bosco si arriva su una grande radura chiamata Cesa Cotta dove c’è un rifugio rivestito in legno, utilizzato per girare un film (1370 m). Più avanti si entra nel lungo impluvio chiamato Fosso Fioio dove si trova il cippo di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie n. 294 (1330 m, 0.45 h).
Si segue il fosso in discesa (destra), a primavera, di solito, c’è neve e un piccolo torrente. Serpeggiando tra i colli soprastanti (direzione nord-ovest) si passa accanto al cippo n. 295 (termine non originale ma fatto costruire e rimesso al suo posto dall’Ente Parco Regionale Monti Simbruini); accanto alla colonnetta si nota il basamento originale. Duecento metri più avanti, presso una biforcazione (1305 m) c’è il cippo n. 296 (anche questo non originale, andato perduto). Si continua a scendere lungo il fosso fino ad incontrare un’altra colonnetta non originale che ha la numerazione sbagliata; porta il numero 289 anziché il 297. Pochi metri più avanti a sinistra (sud) parte una sterrata che bisogna percorrere, c’è un cartello escursionistico (1270 m, 1.25 h ore).
Si segue questa via che in poco tempo ci porta nel vasto altopiano erboso chiamato Campo della Pietra passando vicino al Rifugio S.A.I.F.A.R. (privato e chiuso) e alla bacheca che ricorda il film Lo Chiamavano Trinità. Poco oltre c’è un bivio, si continua dritti in salita (Ovest) su una larga carreggiata fino ad una netta curva a sinistra dove inizia la strada asfaltata che porta sul piazzale della SS Trinità, per imboccare un sentiero a destra (ovest) che percorre il lungo e boscoso vallone chiamato Fosso Dei Volatri, c’è un cartello escursionistico (1360 m, 1.40 h).
Il sentiero, segnato molto bene dal CAI, sale in direzione Ovest e poi piega a sud-ovest e raggiunge il Passo Procoio (1589 m, 3 h), sulla sella ci sono numerosi cartelli escursionistici). Dal passo si segue, in salita (destra), una mulattiera che entra nel bosco e porta presso la Fonte della Fossagliola (1687 m, 3.20 h). Sempre nel bosco, dalla fonte si sale verso sud fino a raggiungere un costone panoramico dove c’è una grossa croce, (1730 m, 3.30 h). Si piega in ripida salita verso ovest e tra radure e bosco si arriva sulla vetta del Monte Autore da dove si ha una bella vista panoramica sui monti dell’Italia centrale (1855 m, 3.50 h).
Tornati al Passo Procoio (1589 m, 4.25 h) si può andare a visitare l’interessante Santuario Rupestre della SS Trinità scendendo per il sentiero che aggira da Sud il Colle della Tagliata (cartello indicatore sentiero SC - Sentiero Coleman oppure sentiero n. 683A, i due sentieri coincidono). Giunti al Santuario (1340 m, 5 h) si ha un’impressionante vista sui balzi rocciosi del Colle della Tagliata che sovrastano lo stesso complesso religioso. Dopo la visita si sale al piazzale automobilistico della SS Trinità seguendo il sentiero n. 652 (1450 m, 5.15 h).
Dalla grande piazza-parcheggio (dove ci sono numerose tabelle escursionistiche) si segue, in direzione est, il sentiero n. 651 per Monte Tarino - Monte Viglio - Campocatino. Si percorre, in leggera salita, la dorsale di Colle Cimata arrivando ad una biforcazione dove c’è un palo con cartelli escursionistici e più avanti un cumulo di pietre con al centro una grande croce ed una piccola (1483 m, 5.35 h).
Si va a sinistra (Nord-Est) sul sentiero n. 684 che conduce presso il Fontanile Campitelle (1340 m, 6.05 h). Sempre nella stessa direzione di marcia, visibile dal Fontanile, c’è il palo con numerosi cartelli escursionistici tra cui quello che indica la direzione per Monna di Campo Ceraso - Madonna della Forcina (indicazione sbagliata; è Monna Forcina) - Filettino (SI - Sentiero Italia); è questa pista che dobbiamo seguire fino a raggiungere il Fosso Fioio proprio in corrispondenza del grande cippo n. 292, 6.15 h.
Si segue il fosso in discesa (Nord) passando accanto al cippo n. 293 e il 294 dove ci si ricollega alla via d’andata, 6.25 h. Seguendo al contrario la strada percorsa all’andata si ritorna a Camporotondo (7 h).
Croce sulla vetta del Monte Autore © Gabriele Maccaroni. Wikimedia Commons