Montagna, chi ha esperienza recupera meglio da un incidente

Il medico d'emergenza Hermann Brugger ci parla di una ricerca sul disturbo da stress post-traumatico: «I ricordi negativi possono peggiorare nel tempo, meglio intervenire subito»

Un incidente in montagna può lasciare un vissuto difficile, non necessariamente per via di conseguenze gravi. Uno studio della clinica universitaria di ortopedia e traumatologia di Innsbruck ha rilevato che il 20% delle pazienti e dei pazienti ospedalizzati - facenti parte del campione di ricerca- soffriva di sintomi di disturbo da stress post-traumatico ancora sei mesi dopo un incidente in montagna. Per il medico d’emergenza Hermann Brugger, che in studi precedenti aveva già analizzato i disturbi post-traumatici nelle vittime di valanghe, il dato più interessante però è che un terzo delle persone intervistate è uscito rafforzato dall'esperienza negativa.


Come si manifesta il disturbo da stress post-traumatico?
I sintomi principali sono i pensieri ossessivi: le persone si ricordano dell’incidente subìto in occasioni che non sono direttamente correlate, con connotazioni estremamente negative. Si tratta di flashback, acustici o visivi. Per esempio, è frequente che le vittime di valanghe, percependo un semplice rumore forte, pensino subito all’imminenza di una valanga. Questi ricordi ossessivi sono estremamente fastidiosi e hanno un impatto decisamente negativo sulla qualità della vita. Anche i sogni sono frequenti, così come la tendenza a evitare alcune situazioni, che possono provocare questi flashback. Per esempio, nella mia esperienza di medico non strettamente correlata alla montagna, un volontario della Croce Rossa a un certo punto non riusciva più a mettersi alla guida, dopo che per lungo tempo aveva assistito a incidenti stradali. È vero soprattutto per soggetti molto sensibili, che forse non dovrebbero esporsi a situazione particolarmente traumatiche, e questo vale anche per determinate attività in montagna.


La ricerca evidenzia che un terzo delle persone intervistate ha sviluppato i sintomi di un disturbo mentale da stress dopo l’incidente in montagna. Ma bisogna distinguere tra breve e lungo periodo.
Nelle settimane immediatamente successive all'incidente è assolutamente normale avere brutti ricordi. Il problema insorge quando non vanno a placarsi, ma aumentano sul lungo periodo. Per questo è importante riconoscere precocemente i sintomi del Post Traumatic Stress Disorder e fornire sostegno alle persone colpite. In questo contesto, abbiamo visto nel questionario che circa il dieci per cento delle persone affette da PTSD ha ricevuto assistenza psicologica. Un ulteriore sette per cento avrebbe ritenuto necessaria tale assistenza, ma non ha ricevuto alcun aiuto. La prevenzione è importante per evitare i disturbi da stress o per ridurne al minimo le conseguenze. Nel campione di studio l'incidenza degli incidenti sugli sci e in mtb era preponderante, ma il discorso può essere allargato all'alpinismo o all'escursionismo.

Il dottor Brugger durante una ricerca sul campo © archivio Brugger


Quanto incide la gravità dell'incidente sulla risposta dell'individuo?
Incide, perché abbiamo visto che più grave è l'incidente – soprattutto se lascia conseguenze permanenti- più frequenti sono i ricordi, ma non è l'unico fattore che influisce e forse nemmeno il più importante. Nella ricerca – che indagava scenari di una certa gravità- un terzo degli intervistati mostrava sintomi moderati, un terzo importanti e un terzo addirittura una risposta positiva. 


Cosa può influire positivamente, oltre a un pronto sostegno nell'immediato post incidente?
Le esperienze pregresse di frequentazione, di abitudine alla montagna. La popolazione altoatesina è tra le migliori in Europa per quanto riguarda l’aspettativa di vita, e questo si può certamente attribuire all’attività fisica. Le persone vanno regolarmente in montagna, in bicicletta e così via. Sappiamo che le persone che praticano regolarmente sport di montagna hanno un livello di resilienza più elevato, il che significa che sono in grado di affrontare meglio le esperienze negative. Sono quindi intrinsecamente più protetti dai sintomi del PTSD. 


È vero che bisogna subito tornare a praticare, una volta patito l'incidente, per evitare che i brutti ricordi abbiamo il sopravvento?
È vero. Con le dovute cautele e il giusto supporto, tornare in montagna relativamente presto per riprendere gradualmente l'attività interrotta è importante al fine di un recupero completo.