Mixed Climbing Meet 2025, con il CAAI sulle Piccole Dolomiti

MCM 2025: si è svolto nelle Piccole Dolomiti vicentine il secondo appuntamento con il Mixed Climbing Meet organizzato dal Club Alpino Accademico Italiano.
Arrampicata di misto © CAAI

Si è svolta dal 20 al 23 febbraio la seconda edizione dell’MCM, il Mixed Climbing Meet, raduno di arrampicata su ghiaccio e misto organizzato dal CAAI, il Club Alpino Accademico Italiano. Dopo l’evento di esordio del 2024, realizzato nelle Alpi francesi del Mercantour, quest’anno teatro dell’evento sono state le Piccole Dolomiti vicentine con i loro vaji, gli stretti canali che d’inverno divengono un terreno ideale per la pratica dell’alpinismo con ramponi e piccozze. 

All’iniziativa hanno preso parte circa 40 scalatori, fra soci del CAAI, istruttori e allievi delle Scuole Nazionali di Alpinismo del CAI e alcuni dei ragazzi che hanno preso parte alle selezioni del CAI Eagle Team, il percorso di formazione per i giovani talenti della scalata promosso dal CAI in collaborazione con l’Accademico.

Ad accompagnare i partecipanti all’MCM alla scoperta dell’ambiente e delle opportunità di scalata invernale nelle Piccole Dolomiti sono stati alcuni scalatori locali del gruppo “Vajo che passione” associati a Montagne e Solidarietà APS, coordinati da Tarcisio Bellò, esperto conoscitore delle montagne vicentine e apritore di numerosi itinerari.

Pur non avendo trovato condizioni particolarmente favorevoli, con presenza di abbondante neve farinosa che ha reso più complessa e difficile la progressione, le diverse cordate sono riuscite a trovare pane per i loro denti, ripetendo alcuni degli itinerari più classici come il vajo Supermosca e Intramosca, ed ingaggiandosi anche sulle vie più impegnative dell’area, come il Super Vajo, il Vajo Extra Fondi, il Vajo Invisibile e l’Indice, nei pressi del quale è stato aperto anche un nuovo impegnativo itinerario di cinque lunghezze.

In scalata © CAAI

“Siamo molto soddisfatti dell’esito della nuova edizione dell’MCM – commenta Mauro Penasa, presidente generale del CAAI – Tutti i partecipanti hanno colto in pieno l’intento con cui abbiamo dato vita all’iniziativa e hanno dato il loro contributo per rendere speciali i quattro giorni del meeting. L’MCM non è un corso, ma un’occasione, rivolta ad alpinisti esperti, per ‘scoprire’ luoghi dove praticare l’alpinismo invernale al di fuori delle mete più conosciute e per mettere in condivisione le diverse esperienze, offrendo lo spunto per la creazione di nuovi rapporti di amicizia, nuove cordate e nuovi sogni da realizzare".

Prosegue Serafino Ripamonti, uno degli Accademici che hanno coordinato l’iniziativa: “Così come già avvenuto nel Mercantour, anche quest’anno centrale è stato l’incontro con gli scalatori locali, che ci hanno trasmesso l’amore per le loro montagne, aiutandoci a comprenderne la storia, le caratteristiche e lo spirito avventuroso che ancora caratterizza la scalata nelle Piccole Dolomiti. Come Accademici siamo convinti che l’alpinismo non sia solo attività sportiva, ma anche conoscenza, cultura e percorso di crescita personale. Questo tipo di esperienze e di scambi è un’occasione straordinaria per sperimentare pienamente questi differenti aspetti”.

Nell’ottica di questo approccio ampio e con un occhio di riguardo alla cultura sono state importanti anche le due conferenze organizzate presso la Sala polifunzionale “Gino Soldà” al rifugio Campogrosso. Nella serata di venerdì Tarcisio Bellò ha presentato un excursus dell’alpinismo invernale nelle Piccole Dolomiti, le cui prime tracce risalgono al 1932, quando il termine “vajismo” compare per la prima volta nel fascicolo realizzato dal CAI di Valdagno per il decimo anno di fondazione. Nel corso della sua conferenza Bellò ha inoltre ripercorso le tappe del progetto solidale che ha portato all’inaugurazione del Cristina Castagna Center, in Pakistan, il centro dedicato alla formazione alpinistica e professionale degli scalatori locali. 

Il gruppo dei partecipanti all'MCM 2025 © CAAI

Sabato sera l’Accademico Gianluca Cavalli ha invece proiettato il filmato della recente spedizione da lui guidata al Broad Peak e al K2. A seguire Guido Casarotto, membro del Gruppo Orientale dell’Accademico, ha invece presentato le opportunità delle Piccole Dolomiti per le scalate estive su roccia, in qualità di autore dell’apposita guida.

Un ringraziamento speciale va allo staff del Rifugio Campogrosso che ha accolto i partecipanti al meeting nello spirito della migliore ospitalità alpina e a df Sport Specialist, che ha fornito a prezzo agevolato i piumini smanicati personalizzati con il logo dell’MCM.