© PixabayLa ricostruzione dopo il sisma del 2016-2017, dopo numerose false partenze, sta finalmente assumendo il ruolo di un vero e proprio laboratorio di innovazione e sviluppo per il Centro Italia. È questa la visione che guida Mediae Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell’Italia centrale oltre la fragilità del territorio, il nuovo libro di Guido Castelli, Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma 2016.
Castelli descrive la ricostruzione non solo come un’opera di ripristino, ma come un’opportunità unica per ridisegnare il futuro di un’area interna tra le più vaste d’Italia. Il cratere sismico si trasforma così nel cantiere più grande d’Europa, coniugando sicurezza, innovazione e sostenibilità per rilanciare il tessuto economico e sociale dell’Appennino centrale. “Un lavoro che è frutto dell’esperienza maturata prima da sindaco, poi da assessore regionale e infine da commissario alla ricostruzione dei territori devastati dal terremoto”, spiega Castelli. Nelle pagine del libro, l’autore traccia una strategia condivisa tra Governo, Regioni, Comuni, imprese, associazioni e cittadini per dare nuova linfa ai borghi colpiti dal sisma e rilanciare il ruolo del presidio umano nelle aree interne.
Le sfide e le opportunità della rinascita
Nei nove capitoli del libro, Castelli affronta alcune delle sfide cruciali per il futuro dell’Appennino:
- Innovazione e digitalizzazione: la rivoluzione tecnologica al servizio della ripresa economica e sociale.
- Crisi demografica: contrastare lo spopolamento attraverso nuove opportunità di lavoro e servizi.
- Sostenibilità ambientale: adattarsi al cambiamento climatico con strategie di sviluppo green.
- Rilancio agricolo e borghi digitali: valorizzare l’agricoltura di precisione e le nuove reti, fisiche e virtuali.
Il titolo Mediae Terrae richiama l’idea di una "terra di mezzo" tra passato e futuro, tra tradizione e modernità. Un’area ricca di storia, arte e cultura millenaria che oggi si apre a nuove prospettive grazie alla sinergia tra istituzioni, imprese e comunità locali. Con questo libro, Castelli propone una visione concreta per un’Appennino contemporaneo, resiliente e capace di trasformare una tragedia in un'opportunità di rinascita.