Mary Varale: avanguardia dell'arrampicata e del femminismo

Mary Varale frantumava i paradigmi culturali dell’epoca a suon di scalate strabilianti; metteva in discussione le voci cupe dei conservatori che confinavano le attività fisiche, come l’arrampicata, all’interno dell’universo maschile. All'interno di un percorso di riavvicinamento ad alcune figure significative che hanno subito torti dal CAI, il Club Alpino Italiano, per sottolineare la sua diversità con un passato segnato da ombre, ha sostenuto la produzione dello spettacolo dedicato a Mary Varare, La signora dello spigolo giallo, che si terrà al Rifugio Carlo Porta, nell’ambito del festival inGrigna!, sabato 10 giugno, alle ore 17.30.

Maria Gennaro Varale (Mary) nacque a Marsiglia il 24 giugno 1895. Come tutti quelli che intravvedono nel presente i riflessi del futuro, era avanguardia dell’arrampicata e del femminismo

A darle il battesimo in parete fu il carattere esuberante di Tita Piaz sulla Torre Winkler del Vajolet; a consacrarla come alpinista fu Emilio Comici, con cui realizzò la prima ascesa dello Spigolo Giallo della Cima Piccola di Lavaredo; tuttavia, a renderla una figura esemplare fu il suo stesso talento atletico, ma soprattutto l’eccezionalità del suo carattere: una commistione di elementi che le permisero un vivere libero e leggero, svincolato da un presente dagli ideali retorici e boriosi. 

Mary frantumava i paradigmi culturali dell’epoca a suon di scalate strabilianti; metteva in discussione le voci cupe dei conservatori che confinavano le attività fisiche, come l’arrampicata, all’interno dell’universo maschile. D’altronde l’alpinismo ha sempre assorbito i caratteri della società, confermandoli oppure rinnegandoli con decisione.

Mery era inafferrabile e per questo scomoda per le istituzioni dell’epoca, impregnate delle fetide esalazioni del fascismo. 

Come racconta Enrico Camanni in Alpi Ribelli, dopo un torto subito dal Club Alpino Italiano (si accorse che il suo compagno di cordata Alvise Andrich non era stato decorato con la medaglia d’oro al valore atletico solo perché all’altro capo della corda era legata lei, donna) decise di congedarsi da quel livido presente per proiettarsi in un futuro ancora utopico per quegli anni. Una scelta coraggiosa perché ricca di incertezze, che si può metaforicamente equiparare all’apertura di una nuova via. 
Prese carta e penna e scrisse a Francesco Terribile, l'allora presidente della sezione del CAI di Belluno: ‹‹(…) in questa compagnia di ipocriti e buffoni io non posso più stare››

Con queste parole Mary uscì di scena, rinunciando alla sua più grande passione per aggiungere un tassello al complicato puzzle della libertà. 

 

Il CAI si riavvicina a Mary Varale

All'interno di un percorso di riavvicinamento ad alcune figure significative che hanno subito torti dal CAI, il Club Alpino Italiano, per sottolineare la sua diversità con un passato segnato da ombre, ha sostenuto la produzione dello spettacolo dedicato a Mary Varare, in forma reading-concerto, La signora dello spigolo giallo, che si terrà al Rifugio Carlo Porta, nell’ambito del festival inGrigna!, sabato 10 giugno, alle ore 17.30.
Sempre al Rifugio Porta è possibile visitare la mostra fotografica dedicata all'alpinista.
È inoltre in programma un lavoro editoriale su Mary Varale basato su documenti e lettere inedite.