Marbrées: nuova via di misto per Giovanni Ravizza e Carlo Filippi

Envers vs Adret presenta difficoltà fino a M5+ e ha uno sviluppo di 330 metri. "C'è da fare attenzione a qualche sasso che si muove e bisogna avere un po' di occhio nel mettere le protezioni".
La linea della via © G. Ravizza, C.Filippi

La stagione invernale non è ancora iniziata, ma già si vedono le prime realizzazioni di misto, alcune particolarmente interessanti perché "appetibili" a un pubblico più ampio o comunque in località molto facili da raggiungere. Nel caso di Envers vs Adret, una nuova via di Giovanni Ravizza e Carlo Filippi - del Cai Eagle Team- si può sicuramente parlare di un itinerario il cui ingaggio non è particolarmente elevato per quanto riguarda le difficoltà tecniche, ma è pur sempre una salita che richiede un livello superiore al principiante. La valutazione della qualità della roccia e delle protezioni da mettere richiede un occhio minimamente esperto, per cui gli apritori la sconsigliano a chi è alle prime armi.


Per quanto riguarda la posizione, è ideale: l'avvicinamento alle Aiguilles du Marbrées non richiede più di 20 minuti per giungere all'attacco dal rifugio Torino, l'itinerario si sviluppa "a sinistra e a destra dello spigolo dove corre la via Francesca Trabaldo di Andrea Plat - spiega Filippi-, con le sezioni di ghiaccio rivolte a nord e di roccia a sud, di modo che le temperature erano ideali per il ghiaccio, mentre nelle zone esposte al sole la roccia era pulita". Per l'attacco della via si procede verso la normale delle Marbrées, poi si vede bene la fessura del secondo tiro. "C'è un canale che finisce in un diedro e la fessura è ben evidente sulla destra". L'attacco della Trabaldo è più a destra e la Envers vs Adret la va a incrociare nella parte alta. Pur non avendo nessun tiro in comune, tre delle ultime quattro soste sono le stesse (su un unico spit e mallion).

Verso l'uscita © G. Ravizza, C. Filippi


Lo sviluppo dell'itinerario, che conta in totale 8 tiri, è di circa 250 metri (difficoltà fino a M5+). Per la discesa, dalla normale delle Marbrées si prende non il primo ma il secondo canale a destra, con una inclinazione di circa 45 gradi. “Si tratta di un'arrampicata nel complesso divertente, c'è da fare attenzione a qualche sasso che si muove, non è il granito super solido del Monte Bianco. Ma è una bella via, che permette di trascorrere una bella giornata”.