Mammalnet è un progetto di
citizen science creato con
l’obiettivo di monitorare e osservare i mammiferi selvatici in diverse parti d’Europa. Lo scopo dell’iniziativa
è quello di coinvolgere naturalisti, ambientalisti, escursionisti, cacciatori e semplici cittadini che possono partecipare utilizzando diversi strumenti, come l’app (Mammalia) e il proprio computer (Mammalweb, Agouti).
Promosso dall’agenzia per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, EFSA), e coordinato in Italia dalle Università di Sassari e Torino, il progetto vede coinvolti diversi partner europei specializzqti nella gestione della fauna selvatica. Durante la prima fase del progetto, i paesi coinvolti sono stati Spagna, Germania, Polonia e Croazia. Ora, nella seconda fase, altre nazioni si sono aggiunte e tra queste l'Italia.
Dispositivi della vita di tutti i giorni
Un ruolo di primo piano, ce l'hanno dispositivi della vita di tutti i giorni, come smartphone e compute. Infatti, è possibile utilizzare un’app sullo smartphone, per registrare la presenza di un mammifero o delle sue tracce. Allo stesso tempo, gli utenti possono contribuire anche classificando le immagini catturate con trappole fotografiche. nel caso, gli utenti non fossero in grado di riconoscere gli animali, c’è un team di esperti che li aiuta in caso di dubbi. Questa può diventare un’occasione per imparare a riconoscerle collaborando con gli scienziati.
Per quanto riguarda i software e applicazioni disponibili, gli utenti posso scegliere tra
Imammalia, un’app per smartphone, mirata a documentare la presenza di mammiferi. La sua interfaccia user friendly è basata su immagini e può essere utlizzzata anche in assenza di conoscenze specialistiche.
Mammalweb è un’applicazione web per utenti che vogliono contribuire con le immagini della propria fototrappola o collaborare nella classificazione di immagini ottenute tramite fototrappole condivise da altri utenti. Infine,
Agouti è un’app collaborativa sul web ideata per aiutare i ricercatori e i professionisti, che permette la creazione di gruppi di utenti con differenti ruoli che gestiscono efficientemente e indipendentemente dati provenienti da monitoraggi basati sull’uso di trappole fotografiche. Seguendo standard internazionali, i dati possono essere organizzati e condivisi in GBIF o on altre piattaforme in un’ottica di open science.