Luca Ducoli, del Cai Eagle Team, ha salito insieme a Leo Gheza Magic Mushroom (650 m, 7c+ max, 7a obbl.), una delle vie di Roger Schäli e Christoph Hainz, aperta sulla nord dell'Eiger. Nel 2007. Si tratta di una salita tostissima «con il tiro di 7c+ che arriva al 19esimo di 21 tiri – ha spiegato Luca-. È il tiro con l'obbligato più alto e sai che è la in cima che ti aspetta, quindi è bello impegnativo».
Ducoli non aveva mai pensato ad arrampicare sull'Eiger, che a ragione considerava una montagna particolarmente ingaggiante. «Ha un certo nome e ovviamente ne avevo sempre sentito parlare. Anche la via è famosa e mi incuriosiva, ma da lì a sentirsela di andare a scalarla...però quando me l'ha proposto Leo non ho saputo dire di no. L'ho sempre guardato con ammirazione. Avere un socio così forte ti dà una bella carica».
Magic Mushroom è una via in gran parte strapiombante © L.Ducoli, L. GhezaLuca ha raccontato così la sua esperienza: «La parete era una delle più famose d’Europa, un migliaio di metri di calcare, tanto dissestato e friabile nello zoccolo iniziale quanto compatto e strapiombante nei tiri sommitali . Il mio compagno era forte, ad accomunarci c'era la terra d’origine, la Val Camonica e ovviamente la passione per la montagna (…) Siamo saliti velocemente serpeggiando tra cenge detritiche e corde fisse, giungendo in breve all’attacco vero e proprio della via. Da qui inizia il divertimento, 600 metri in un susseguirsi di tiri di corda strapiombante, con roccia stratosferica. Abbiamo scalato alterandoci da capocordata e recuperando tutto il materiale nel sacco di Leo grazie al cordino di servizio. Il silenzio che ci avvolgeva veniva rotto di tanto in tanto dai base jumper che bucavano l’aria sopra le nostre teste. A tre lunghezze dalla vetta ci si para davanti il tiro più duro della via, che anche a causa della stanchezza delle braccia non si lascia addomesticare facilmente. Alle 16 giungiamo, con le braccia sfinite, sulla sommità del Fungo, dopo quasi 8 ore di scalata ininterrotta; da qui è ben presto chiaro il nome dato alla via: il pilastro nella sua parte sommitale assume la forma di un vero e proprio fungo di roccia alto una ventina di metri, completamente separato dalla parete principale».
Il caratteristico fungo sommitale © L.Ducoli, L. GhezaLuca Ducoli ha 22 anni ed è originario di Breno. È arrivato nel CAI Eagle Team con un buon curriculum alpinistico. «Sono sempre andato in montagna con mio padre, ho iniziato a scalare abbastanza presto, poi sono entrato nella scuola di alpinismo Giando. Il mio istruttore mi ha segnalato le selezioni per il CAI Eagle Team, ho mandato la mia candidatura. Ho avuto la fortuna di essere uno dei 40 preselezionati, tra l'altro alle selezioni c'era anche Daniele Lo Russo, un altro camuno e anche lui è passato. Ero abbastanza consapevole delle mie capacità, ma anche che in Italia c'erano dei fenomeni che sarebbero potuti entrare. Però ci speravo tanto e sono davvero felice di esserci riuscito».