Sui sentieri di Campodolcino (SO) © Cai LombardiaCon l’approvazione del Progetto di Legge ordinamentale 2024 (PDL 68) da parte del Consiglio regionale lombardo, ieri ha ricevuto il via libera anche l'emendamento, proposto dal Consigliere Giacomo Zamperini, che responsabilizza i frequentatori delle reti escursionistiche lombarde.
L'emendamento approvato ieri aggiorna il comma 6 dell’articolo 4 della legge regionale 27 febbraio 2017, n. 5 (Rete escursionistica della Lombardia e interventi per la valorizzazione delle strade e dei sentieri di montagna di interesse storico), che ora recita: "“Chiunque intraprende un percorso della Rete escursionista lombarda lo fa sotto la propria responsabilità, consapevole dei rischi connessi alla frequentazione della rete escursionistica usando la necessaria diligenza, rispettando la segnaletica, ovvero i divieti emanati dalla Protezione Civile o da altre Autorità competenti, non danneggiando le strutture di pertinenza e l'ambiente circostante. L’escursionista deve valutare con la necessaria diligenza gli eventi atmosferici ed essere dotato di adeguata attrezzatura assumendosi la responsabilità dei rischi e dei danni che possano derivargli dalla sua negligenza, imprudenza e imperizia”.
«Ci ha guidato il buonsenso, ma siamo forti anche del confronto e delle istanze che abbiamo raccolto grazie alla collaborazione con Ersaf, Cai, Guide Alpine e Soccorso Alpino», ha spiegato il consigliere lecchese Zamperini. «Non possono essere imputati ad altri i rischi e i danni che derivano dalla negligenza, imprudenza e imperizia di chi frequenta la montagna senza le dovute attenzioni. Chiunque intraprende un percorso della rete escursionistica lombarda lo fa sotto la propria responsabilità. Se per esempio vai in montagna con gli infradito e ti fai male non puoi pensare che la colpa sia di altri».
Zamperini non lesina parole di ringraziamento a «tutte quelle persone (parliamo perlopiù di volontari) ed enti a cui si deve l’attenta manutenzione dei nostri sentieri, in particolare il Cai. È proprio in un’ottica di riconoscenza e con l’obiettivo di sostenere sempre maggiormente la loro attività, che abbiamo ritenuto essenziale introdurre il concetto di autoresponsabilità in montagna, tutelando, e sgravando gli enti gestori e manutentori della Rete Escursionistica Lombarda, dalle conseguenze civili e penali di infortuni causati dalla negligenza dell’escursionista. Un traguardo importante, che contribuisce alla promozione di una nuova cultura della sicurezza in montagna, fondata su un comportamento consapevole e autoresponsabile. Questo principio, grazie alla nostra iniziativa, sta entrando sempre di più nei quadri normativi, non solo lombardi ma anche nazionali, come nel caso del Ddl Montagna».
Soddisfatto il Presidente del Cai Lombardia Emilio Aldeghi, che evidenzia come il testo approvato sia «frutto del nostro confronto e della nostra collaborazione con la Regione. Non esiste il rischio zero in montagna, ma per evitare di incorrere in sventure serve (oltre alla preparazione e l’idonea attrezzatura) anche la testa. Chi va in montagna deve essere consapevole dei rischi che può incorrere e allo stesso tempo i volontari che si occupano della manutenzione della rete sentieristica non possono essere responsabili di chi s’incammina lungo i sentieri con troppa leggerezza. Ringraziamo Regione Lombardia, in particolare il consigliere lecchese Giacomo Zamperini, per la sua capacità di ascolto delle esigenze di chi il territorio lo vive con passione, e auspichiamo che il Ddl montagna riprenda questi concetti, per dare forza a livello nazionale al principio di autoresponsabilità dei frequentatori, assolutamente da condividere».