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Il primo premio nella categoria narrativa è andato a Adam the Climber (Versante Sud), la biografia ufficiale di Adam Ondra, scritta a quattro mani dal ceco assieme alla fortissima guida cortinese Pietro Dal Prà. Un volume che va oltre il racconto di arrampicata per comprendere, assieme all’estetica del gesto e del movimento, la storia personale di questo precocissimo ed eccezionale arrampicatore. Secondo premio della narrativa a L’età fragile (Einaudi), la vicenda di Appennini, di rapporti difficili tra le generazioni e di libertà con cui Donatella Di Pietrantonio ha vinto quest’anno il Premio Strega. Infine, il terzo posto è andato a La montagna delle illusioni di Paolo Paci (Piemme Mondadori Libri), un romanzo avvincente e per molti versi innovativo.
Grandi personaggi anche tra i premiati della sezione guide. In primis il signore della neve Renato Cresta, per la sua nuova edizione di Neve. Compendio di nivologia (Mulatero Editore), un volume indispensabile per chiunque frequenti la montagna, che riassume in modo chiaro e pratico tutto quanto si sa sulla neve e su come affrontarla. Al secondo posto è risultata una guida originale, che propone un alpinismo facile ma di scoperta ed impegno: Oltre il sentiero di Omar Gubeila, Ilario Morettin, Stefano Piussi e Daniele Puntel (CO.EL. Editrice). Infine, al terzo posto si è classificato Dolomiti di Brenta vol. 5 di Francesco Cappellari (Idea Montagna). L’accademico chiude con questo suo quinto volume, dedicato al massiccio di Cima Tosa e ai sottogruppi di Francigli e Vallon, la sua esemplare descrizione delle Dolomiti di Brenta.
Menzione speciale della giuria di guidistica per Dolomiti. 53 itinerari raccontati di Heinz Grill e Florian Kluckner(Versante Sud), una selezione di itinerari aperti da Heinz Grill, molti dei quali assieme al suo compagno di cordata e co-autore, che hanno rappresentato in molti casi un passo in avanti significativo nella storia dell’alpinismo dolomitico e nell’arrampicata anche di esplorazione in gruppi meno frequentati. Un libro che non è solo una guida, ma una sorta di autobiografia.
La categoria saggistica ha premiato invece Terra italiana. Possedere il suolo per assicurare i confini 1915-1954 di Andrea Di Michele (Laterza), docente all’Università di Bolzano, che ricostruisce come si cercò di rendere italiani i territori acquisiti dopo la Prima guerra mondiale attraverso piani di colonizzazione che miravano a sradicare dalle loro terre i cittadini di cultura tedesca, croata e slovena sostituendoli con famiglie coloniche di lingua italiana. Il secondo e il terzo premio, Bioavversità di Giannandrea Mencini (Kellermann Editore) e Sottocorteccia di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani (People) sono saggi che hanno in comune l’attenzione per l’ambiente: il primo tratta del dilagare, a scapito della biodiversità, delle monocolture, da quella del prosecco alle mele; il secondo del flagello del bostrico tipografo che ha colpito i boschi distrutti dalla tempesta Vaia. Menzione speciale per un enfant du pays, Egidio Screm, per il volume storico La Valle d’Incaroio. Paularo, Carnia (Gaspari).
Infine, Premio speciale Dolomiti Unesco a Vajont. La prima sentenza a cura di Maurizio Reberschak, Enrico Bacchettie Silvia Miscellaneo (Cierre Edizioni). Si tratta della trascrizione integrale della sentenza del giudice istruttore Mario Fabbri, scritta nel 1968. Un documento di alto valore civile, un documento che, secondo la giuria che gli ha assegnato il prestigioso riconoscimento, «è un atto d’accusa che valeva allora, ma vale ancora oggi, contro coloro che violentano l’ambiente, e quindi l’umanità, con lo scopo preciso di arricchirsi».
Attribuito anche il riconoscimento di Amico alpinista 2024 a Giacomo Giordani, clautano, fin da giovane attivo nel Cai e nel Soccorso alpino, dove si è impegnato anche come istruttore, dedicandosi in particolar modo ai giovani in formazione.