Legambiente, partita la Carovana dei ghiacciai 2024

Sei tappe, attraverso l’arco alpino, per osservare e sensibilizzare su quanto sta accadendo ai nostri ghiacciai in seguito agli effetti della crisi climatica.
La Mer de Glace © Wikimedia Commons

È iniziata da pochi giorni la quinta edizione della Carovana dei ghiacciai di Legambiente, in collaborazione con CIPRA Italia e la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano. Dal 18 agosto al 9 settembre la campagna, che si propone di monitorare i ghiacciai alpini in Italia e d’oltralpe, si svilupperà in sei tappe per osservare quanto sta accadendo ai nostri ghiacciai, in seguito agli effetti della crisi climatica. “La crisi climatica sta accelerando il passo” commenta Vanda Bonardo, responsabile della campagna di Carovana dei ghiacciai di Legambiente. “Nonostante le abbondanti nevicate tardive di questi mesi, le Alpi stanno soffrendo la forte ondata di caldo e lo zero termico si è fatto sentire già in alta quota, raggiungendo ben i 5200 metri, con effetti preoccupanti anche sul Monte Bianco, una montagna che sta diventando sempre più fragile e che vede i suoi ghiacciai fondersi di anno in anno”. Per questa ragione la Carovana dei ghiacciai ha deciso di iniziare il suo viaggio proprio dai ghiacciai alpini della Francia e dal Monte Bianco, “per denunciare quanto sta accadendo, ma anche per ricordare l’importanza di mettere in campo buone pratiche e azioni di adattamento”. 

 

I temi della Carovana dei ghiacciai

Un evento di ricerca e divulgazione che, attraverso eventi culturali e momenti di discussione con esperti nell’ambito della ricerca glaciologica, punta a sensibilizzare il pubblico sullo stato di salute dei ghiacciai. Saranno infatti tanti i temi che verranno portati in primo piano: dagli effetti della crisi climatica e degli eventi meteo estremi in montagna alla tutela della biodiversità, dalle politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici alle buone pratiche di sviluppo sostenibile al documentario sull’agonia dei ghiacciai alpini, realizzato da Carovana dei ghiacciai.

 

Il bilancio della prima tappa sul Ghiacciaio Mer Del Glace (Monte Bianco)

Il ghiacciaio Mer De Glace, il più grande della Francia, sta diventando sempre meno profondo. Dal 1850 a oggi ha perso 300 metri di spessore all’altezza della stazione Montenvers. Una perdita che ha registrato un’accelerazione dagli anni Novanta con una riduzione di 190 metri. E se si guarda solo agli ultimi due anni (2022 e 2023) il ghiacciaio ha perso ben e 30 metri di spessore. La fronte del ghiacciaio ha registrato un ritiro di oltre 2,7 chilometri dalla fine della Piccola Età Glaciale. Oggi la superficie occupata dal ghiacciaio Mer De Glace è scesa sotto i 30 chilometri quadrati, un’area che rappresenta comunque il doppio della superficie del ghiacciaio dell’Adamello, il più grande in Italia. Da decenni si registra inoltre un progressivo aumento della copertura detritica, ossia di frammenti rocciosi che affiorano o si accumulano sulla superficie del ghiacciaio per effetto della sua contrazione e per l’aumento dei crolli di roccia dalle pareti circostanti.

 

Il bilancio della tappa sui ghiacciai della Valpelline (Valle d’Aosta)

I ghiacciai della Valpelline risultano essere sempre più fragili ed esposti agli impatti degli eventi meteo estremi in aumento sull’arco alpino. Il risultato è che arretrano sempre di più. Dal 1850 la fronte dell’antico ghiacciaio della Valpelline, che comprendeva gli attuali ghiacciai minori, è arretrata di ben 7 chilometri rispetto alle attuali fronti delle masse glaciali in cui il grande ghiacciaio sì e separato nel 1959. Da allora, il ritiro delle fronti glaciali è accelerato, sia in senso planimetrico che altimetrico, soprattutto dagli anni 2000. Preoccupa l’accelerazione che si è registrata dagli anni 2000, con il ghiacciaio delle Grand Murrailes che ha perso 1,3 chilometri di lunghezza dal 2005, con la sua fronte che oggi si trova a circa 2900 metri di quota, ben 500 metri più in alto. Analogamente, il ghiacciaio di Tza de Tzan ha perso 1,2 chilometri di lunghezza dal 2002 e la sua fronte è risalita di ben 400 metri, attestandosi alla stessa quota del ghiacciaio delle Grand Murrailes.

A pesare sulla salute dei ghiacciai della Valpelline, oltre all’aumento delle temperature, sono anche gli impatti degli eventi meteorologici estremi. L’ultima ferita su questi ghiacciai della Valle d’Aosta è quella di fine giugno, con le piogge intense che in quota hanno favorito il collasso della morena laterale del ghiacciaio Tza de Tzan, vicina al rifugio Aosta, con effetti sulla piana proglaciale e su tutta l’Alta Valpelline.

 

Le tappe della Carovana dei ghiacciai 2024

  • 18-19 agosto – Mer de Glace (Francia)
  • 19-22 agosto – Valpelline (Valle d’Aosta)
  • 22-26 agosto – Flua (Piemonte)
  • 28-31 agosto – Fellarìa (Lombardia)
  • 31 agosto-5 settembre – Alpi Giulia (Friuli/Slovenia)
  • 5-9agosto – Marmolada (Veneto)