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Un ambiente completamente diverso da quello del Kilimangiaro». L'alpinista pluriamputato A
ndrea Lanfri inizia così il racconto della seconda parte della spedizione africana in compagnia di
Massimo Coda, anche lui amputato, con il quale forma il team “Due uomini e una gamba”.
Dopo aver raggiunto la vetta del
Kilimangiaro, lo scorso 22 agosto, Lanfri e Coda si sono trasferiti in autobus verso Nairobi, prima di cimentarsi nel lungo viaggio che li avrebbe portati alle pendici del
Monte Kenya, la seconda cima del continente africano.
Lanfri e Coda sulla vetta di Punta Lenana
Grandine, neve e pioggia sul Monte Kenya
La salita al Kenya ha avuto diverse difficoltà legata al meteo. I due infatti, al loro arrivo al campo a quota 4200 metri, si sono ritrovati sotto una forte grandinata, che dopo poco si è tramutata in neve e ancora in pioggia.
«Visto un piccolo miglioramento, il 27 agosto abbiamo raggiunto la Punta Lenana, a 4985 metri di quota. Siamo saliti e scesi in quattro ore, ma non abbiamo goduto di nessun panorama: la cima ci ha accolti con una fitta nebbia», continua Lanfri.
Un nuovo tentativo, per godere dall’alto delle bellezze africane, Andrea e Massimo l’hanno compiuto il 28 agosto, ma anche questa volta, dopo poche ore di scalata su una via di roccia ,hanno preso la saggia decisione di rientrare.
«Ancora una volta pioggia e grandine ci hanno fatto capire che non fosse il caso di continuare».
Il progetto KtoK
La spedizione africana, patrocinata dal
Cai centrale e dal
Cai Biella, rientra nell'ambito del
progetto KtoK, che prevede il recupero di carrozzine per persone con disabilità motoria, da portare nel cuore dell’Africa per la popolazione locale.