La via Dibona alla Roda di Vael, la grande classica del Catinaccio

Oggi vi presentiamo la via Dibona, situata sulla parete ovest della Roda di Vael nel gruppo del Catinaccio. Una delle vie d'arrampicata classiche più conosciute della zona.
La Roda di Vael con la sua Parete Rossa (o Parete Ovest)
La Roda di Vael con la sua Parete Rossa (o Parete Ovest) © Alessandro Spinelli

La via Dibona, situata sulla parete ovest della Roda di Vael nel gruppo del Catinaccio nelle Dolomiti, è una delle vie d'arrampicata classiche più conosciute della zona. La parete è anche conosciuta con il nome di "parete rossa" per il caratteristico colore della roccia dolomitica. Questa via è stata aperta l’11 agosto 1908 da Angelo Dibona, uno dei pionieri dell'alpinismo dolomitico, in compagnia di A. Verzi, E. A. Broome e W. Corning. L'itinerario sale il lato destro dell'imponente parete sfruttando un logico sistema di fessure e camini.

La via si sviluppa per circa 400 metri, con una difficoltà che si aggira tra il IV e V grado, rendendola un itinerario di media difficoltà adatto a scalatori con una buona esperienza. 

Roda di Vael/Via Dibona - Matteo Bertolotti sul tratto chiave della via
Roda di Vael/Via Dibona - Matteo Bertolotti sul tratto chiave della via © Alessandro Spinelli

L'inizio della via è caratterizzato da passaggi relativamente semplici, che permettono agli scalatori di avvicinarsi gradualmente alla parete. Successivamente, la via diventa più impegnativa, con tratti esposti e passaggi tecnici che richiedono una buona padronanza delle tecniche di arrampicata. La parte centrale della via, spesso considerata la più difficile, si sviluppa lungo una fessura che richiede una buona tecnica di incastro.

Il panorama che si apre man mano che si sale è spettacolare, con viste che abbracciano le valli circostanti. L'uscita della via avviene sulla cresta che porta alla cima della Roda di Vael, da cui si gode una vista mozzafiato sulle Dolomiti circostanti.

Roda di Vael/Via Dibona - Alessandro Spinelli lungo la via
Roda di Vael/Via Dibona - Alessandro Spinelli lungo la via © Matteo Bertolotti (Archivio Sassbaloss)

Questa via rappresenta non solo una sfida alpinistica, ma anche un viaggio nella storia dell'arrampicata dolomitica, offrendo una connessione diretta con le imprese dei grandi pionieri di inizio Novecento.

Antonio Bernard nella sua La Nuova Guida del Catinaccio (Edizioni Mediterrranee) scrive:

È sorprendente come su una muraglia gialla e strapiombante come questa possa esistere un itinerario di difficoltà classiche e, soprattutto, è quasi incredibile che un alpinista abbia osato affrontare un secolo fa un muro così repulsivo, senza usare alcun chiodo di assicurazione. La via viene ripetuta con una certa frequenza, per la soddisfazione, insolita per l'alpinista medio, di poter vincere una parete così verticale. Scorci spettacolari sulla Parete Rossa. Lo zoccolo (che non è poi tanto facile) presenta una roccia sgradevole; per il resto, l'arrampicata è prevalentemente lungo fessure e camini, talvolta faticosi, talvolta tecnici, ripuliti dal passaggio.

Roda di Vael/Via Dibona - Matteo Bertolotti lungo la via
Roda di Vael/Via Dibona - Matteo Bertolotti lungo la via © Alessandro Spinelli