La montagna spiegata ai bambini. La vita li attende

Sicuramente avrete notato anche voi che in molti dei cartoon o dei film d’animazione per i più giovani ci sono dei cuccioli fra i protagonisti. I cuccioli trasudano simpatia e, nelle vicende raccontate, ci portano sempre dalla loro parte, dove l’innocenza e la genuinità trionfano sempre, quindi sono dei personaggi perfetti per smuovere emozioni e dare slancio a messaggi propositivi e insegnamenti.

Simba e la sua amica Nala, Dumbo e Timoteo, Bambi e Tamburino, Lucky, Rolly e gli altri cuccioli dalmata de La carica dei 101, giusto per citare alcuni esempi, ma potremmo allungare l’elenco quasi all’infinito.

Ma la vita reale dei cuccioli in natura com’è? Ci sentiamo di affermare che sicuramente quella dei “cuccioli d’uomo”, per cui tanto ci piace scrivere, è fra le più semplici del mondo animale, almeno al giorno d’oggi.

Madre Natura non sempre è però così benevola, e i nuovi venuti al mondo si devono confrontare subito con la selezione che preme perché sopravviva solo chi è in grado di farcela. Agli occhi umani tutto ciò potrebbe sembrare una crudeltà, ma l’evoluzione che ha portato ad avere un mondo così ricco di specie funziona proprio così da milioni di anni. Un esempio? In molte specie di rapaci, nel nido sopravvive solo il primo nato o il più forte, colui che riesce a essere il più veloce a prendere il cibo che i genitori recapitano alla prole più volte al giorno. Capita pure che lui, spinto da un istinto primordiale e irrefrenabile, getti i fratelli fuori dal nido per avere più possibilità di crescere. Questi animali hanno pure bisogno di coraggio, ve li immaginate a doversi lanciare da una parete rocciosa per spiccare il volo la prima volta nella loro vita?

I primi curiosi approcci con il territorio di un cucciolo di marmotta @Lorenzo Comunian

Una volta superata l’iniziale fase critica, per chi ce la fa viene finalmente il bello, molti cuccioli amano giocare proprio come facciamo noi da piccini e pure da grandi. In realtà il gioco ha molteplici funzioni utili per la vita futura degli animali, li addestra ai combattimenti, alle fughe dai predatori, alla caccia delle prede. Il gioco rinsalda la socialità nelle specie che vivono in gruppo e determina le gerarchie. Si gioca per crescere insomma.

Alcuni esempi che riguardano la montagna? Avete mai visto le marmotte rincorrersi e fare la lotta? È uno degli spettacoli più divertenti di cui si può godere camminando fra le praterie montane. E i giovani stambecchi che si alzano in piedi per poi scornarsi urtandosi di testa con il massimo della forza? Fa impressione, ma loro non si fanno male, anzi questa è un’utile e indispensabile scuola di vita. E i camosci che saltano e sollevano all’impazzata le zampe posteriori dimostrando un divertimento davvero coinvolgente? Sono piuttosto difficili da osservare, ma i giochi dei lupacchiotti, animali dalla complessa socialità, sono ancora più completi, portati allo sviluppo delle molteplici abilità che un lupo adulto deve possedere.

Da tutto ciò cosa possiamo imparare? Possiamo imparare che i cuccioli sono ancora più delicati di quanto già possiamo immaginare e che il gioco fa bene, fa bene a tutti, grandi e piccini, cuccioli e umani.

Camoscio cucciolo @Lorenzo Comunian