Riprendiamo la recensione de
"La montagna che produce" di Maurizio Dematteis, estratta dalla rubrica libri, pubblicata su
Montagne360 di giugno 2021
In mezzo alle immagini stereotipate che dipingono il territorio montano nazionale ora come teatro di spopolamento e abbandono, ora come eldorado per nuovi abitanti con progetti innovativi, l’Associazione internazionale di centri studi sulle Terre alte Rete Montagna
propone come originale chiave di lettura La montagna che produce.
Sembra quasi un ossimoro, anche se così non è naturalmente, perché chi conosce un minimo le Terre alte e la loro storia
sa che il “secolo breve”, capace di relegarle all’angolo, non è che un periodo, e nemmeno troppo lungo, se si ragiona in tempi storici.
E allora grazie alla raccolta degli interventi proposti
in occasione del Convegno Rete Montagna 2018, il libro offre una panoramica che spazia dalla valorizzazione della risorsa foresta-legno all’agricoltura e allevamento in alpeggio, dalle produzioni alimentari di qualità a un turismo esperienziale e capace di futuro.
La copertina del libro © Mimesis
Una ricostruzione di
un’immagine reale della montagna proposta in un periodo di grande attenzione per le Terre alte. Una primavera delle aree interne italiane dettata da una serie di variabili che vanno dalla crisi del modello economico urbano, ormai incapace di irrorare i territori intorno ad anelli concentrici su fino alle vette,
passando per il cambiamento climatico che ridisegna il territorio, per finire con una crisi sanitaria legata al Covid-19 capace di far riscoprire l’altrove dietro la porta di casa.
Info libro
A cura di Viviana Ferrario, Mauro Marzo (a cura di)
La montagna che produce
Mimesis Edizioni
446 pp.
28,00 €