Mauro Corona, con il gilet SICAI, insieme al Vicepresidente Generale Giacomo BenedettiDopo l’anteprima assoluta dello scorso 15 aprile a Milano, il documentario La mia vita finché capita dedicato alla storia di Mauro Corona approda al Trento Film Festival. La proiezione è in programma per il 2 maggio alle ore 21 presso l’Auditorium Santa Chiara, e dal 5 maggio il film sarà visibile anche nelle sale cinematografiche.
Alla serata milanese della prima, non è mancata la presenza del Club Alpino Italiano: tra i partecipanti Giacomo Benedetti, Vicepresidente Generale del CAI, e Angelo Schena, che hanno voluto rendere omaggio a Corona con un gesto simbolico quanto significativo. Benedetti ha infatti donato allo scrittore e alpinista ertano il gilet ufficiale del Sentiero Italia CAI, regalo ricevuto con la promessa di indossarlo durante una puntata del programma Carta Bianca, di cui Corona è ospite fisso.
Le parole del vicepresidente Benedetti, pronunciate durante la prima, hanno saputo cogliere lo spirito profondo del film: “Alla prima assoluta del film La mia vita finché capita, Mauro Corona si è mostrato per quello che è: un uomo di montagna, ruvido e autentico, che attraverso le immagini e le parole ci ha portato dentro la sua vita fatta di silenzi, fatiche e bellezza selvaggia. Il film è un viaggio intenso e sincero, che riesce a toccare corde profonde, soprattutto per chi, come noi del Club Alpino Italiano, trova nella montagna un luogo dell’anima oltre che di passione. Il messaggio più potente arriva proprio dalla figura di Mauro: dietro l’apparente durezza si cela un’umanità disarmante, una lezione di resilienza, libertà e coerenza. Un’opera che stimola, commuove e ci invita a riscoprire il valore delle cose essenziali, con lo sguardo puntato in alto, verso le cime”.
Il documentario – diretto con sguardo rispettoso e partecipe – restituisce al pubblico il volto più vero di Mauro Corona: quello di un uomo plasmato dalle montagne, dal lavoro, dalla solitudine e dall’arte, capace di trasformare ogni cicatrice in una traccia di bellezza. È un'opera che dialoga con l’essenza stessa del CAI, raccontando la montagna non solo come spazio fisico, ma come luogo simbolico di crescita, riflessione e libertà.
Appuntamento quindi al Trento Film Festival, per un incontro speciale con la montagna e con uno dei suoi volti più emblematici.